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TAMASHII – Recensione: terrore old school

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tamashii

Brividi anni novanta.

La prima impressione che TAMASHII veicola è quella di star assistendo ad un qualcosa di fondamentalmente corrotto e perverso. L’estetica da gioco horror in stile anni novanta (o fine anni ottanta, secondo la descrizione sugli store) permea ciò che alla base è un puzzle platformer, creando un’insolita combinazione di generi che fa risaltare il titolo rispetto a diversi altri nella fascia di prezzo in cui si colloca. In questo articolo esamineremo questo intrigante titolo targato Vikintor.

TAMASHII

  • Sviluppatore: Vikintor, Stage Clear Studios
  • Editore: Vikintor, Digerati
  • Piattaforme: Nintendo Switch, Steam, PS4, Xbox One
  • Versione recensita: Switch
  • Prezzo (Steam): $4.99 / €3.99 / £3.99

Il genere horror, dopo un picco di popolarità nel 2016, oggi non vede molti cambiamenti alla formula, tra i metodi più popolari per creare tensione possiamo riconoscere una forte stimolazione audiovisiva (il cosiddetto jumpscare), o anche la costruzione dei livelli e delle meccaniche in maniera tale da creare quella forte ansia che ci stimola ad indietreggiare, contrastando la curiosità del giocatore di sapere cosa si cela dietro l’angolo.

Anche TAMASHII è colpevole dell’utilizzo di alcune tecniche non propriamente innovative, che talvolta, a livello scenico, non proprio si sposano con le situazioni proposte o con l’ambientazione e l’atmosfera del mondo di gioco, uno dei punti forti di questo titolo. Un’atmosfera che pur essendo tesa per tutta la durata del gioco, non interferisce con le sezioni di puzzle platforming con cui saremo alle prese per la maggior parte del tempo, conferendo ad esse un feel originale.

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Nel corso della storia ci sarà dato scegliere se completare una versione più ardua dei livelli proposti. Sta a voi scoprire la ricompensa!

 

Il mondo e i segreti di TAMASHII

Giocherete nei panni di un essere senza nome, generato da una divinità che vi affiderà l’importante missione di purificare il proprio tempio, in cui trascorrerete l’intera durata del gioco. La storia con cui TAMASHII vi spinge ad affrontare le insidie del tempio è lineare, ed è una narrativa che non diverge molto da ciò che siamo abituati a vedere in questo tipo di giochi: il vostro obbiettivo sarà chiaro fino alla fine, ciò che non è chiaro è l’etica dietro le azioni dei personaggi, un aspetto che, nonostante sia anche esso spesso replicato, è comunque un aspetto che non guasta.

Il tempio in cui ci sarà affidato il compito di eliminare eresie e sacrilegi sembra qualcosa uscito da un racconto Lovecraftiano, infestato da terrificanti creature, pieno di riferimenti religiosi, ma con sporadiche tracce di architettura moderna, che insieme allo stile retrò dell’interfaccia grafica e degli effetti presenta un mondo che è difficile collocare in un tempo o uno spazio familiare. Anche se l’atmosfera rimane tesa, il gioco spesso tende ad alzare la tensione quando vi avvicinerete alle parti finali delle aree che dovrete purificare, sia tramite gli effetti visivi che grazie alla musica, anche se dopo le prime volte non siamo stati presi alla sprovvista quanto ci sarebbe piaciuto per un gioco come TAMASHII.

Ma i livelli e la storia principale non sono l’unica sfida proposta dal gioco. Infatti, oltre a sbloccare una modalità a tempo per ogni livello completato, la mappa di gioco è cosparsa di diverse sfide segrete, puzzle ed easter egg, che sono stati in grado di catturare la nostra attenzione anche dopo la fine della storia. Tuttavia, anche con una durata ridotta del titolo, lo stile delle ambientazioni e le musiche di gioco possono rivelarsi ripetitive, specialmente se trascorrete molto tempo a caccia di segreti nell’hub principale di gioco.

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La divinità senza nome che ci guiderà all’inizio del gioco.

Terrificanti puzzle

Le meccaniche che TAMASHII incapsula nel personaggio principale sono semplici e fisse per l’intera durata del gioco: avrete a disposizione un semplice salto doppio, e la possibilità di creare fino a tre cloni di voi stessi, che rimarranno stazionari e cesseranno di esistere dopo un certo limite di tempo. Ciò che porta varietà al gameplay saranno i livelli che affronteremo, ogni area ha il suo gimmick, ed il gioco passa da sezioni rilassate e più incentrate sull’essere dei rompicapi, a momenti in cui ciò che imparerete sarà messo alla prova anche grazie a boss fight e sezioni di complesso platforming.

TAMASHII è un gioco che divertirà gli amanti dei rompicapo e riuscirà a trattenere l’attenzione di chi ha la passione del paranormale e dell’horror per la durata della storia, che nonostante sia particolarmente corta, è coerente, insieme a diversi altri aspetti, con la fascia di prezzo in cui il titolo si colloca, se è il vostro genere, è un passatempo niente male.

TAMASHII

7.1

Gameplay

7.4/10

Grafica

6.9/10

Audio

7.2/10

Comandi

7.4/10

Storia

6.7/10

Pro

  • Puzzle platforming ben pensato
  • Segreti ad ogni angolo
  • Un'atmosfera ansiolitica

Contro

  • Grafica prevalentemente monocromatica, a tratti blanda
  • Musica a tratti ripetitiva
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