Fin dagli albori del computer, i software di scacchi sono sempre stati una presenza costante in questo settore, e non c’è da stupirsene.
L’adattabilità intrinseca del gioco al mezzo (ndr i software scacchistici furono tra i primi videogiochi ad avvalersi di un IA) unita all’opportunità, sia per i neofiti che per dei professionisti navigati, di potersi misurare con un avversario idealmente capace di fare sempre la contro-mossa migliore, hanno reso questi prodotti delle palestre perfette per chiunque avesse voluto migliorare le proprie abilità di scacchista.
All’evolversi della tecnologia informatica, e quindi all’aumentare delle capacità di calcolo della macchina, sarebbe aumentata la bravuradella stessa nel giocare a scacchi.
Basti pensare all’ormai leggendario scontro del 1996 tra il campione Garri Kasparov e Deep Blue, computer scacchistico della IBM: dei sei incontri stipulati, Kasparov ne vinse tre e risolse con una patta gli altri due, ma perse il primo. Kasparov aveva sì vinto, ma per la prima volta nella storia l’uomo venne battuto da una macchina in una partita di scacchi.
Da allora, i computer e la teoria scacchistica ne hanno fatta di strada, così come l’uomo, che proprio su di una scacchiera passò dal competere con una macchina fino a comunicare con Dio “in persona”, all’interno di un sistema operativoprogrammato appositamente per parlare con lui.
La nascita degli scacchi fantasy
Nel 1988, la Interplay Entertainment Corporation, (prima di sviluppare Fallout 2 e Baldur’s Gate) crea Battle Chess per MS DOS, primo software di scacchi a tema fantasy con pezzi umanizzati e animazioni di cattura uniche, variabili da pezzo a pezzo.
Battle Chess è un comune software di scacchi senza infamia e senza lode, che può rappresentare una sfida abbastanza onesta per un giocatore dilettante o intermedio, ma che perde sensibilmente colpi contro un avversario più esperto.
L‘IA ha infatti una buona conoscenza della teoria e, ovviamente, delle mosse “speciali” (come l’arrocco e l’en passant), arrivando persino ad effettuare delle scelte non convenzionali; è infatti sufficientefare una partitao due per rendersi conto della straordinaria cura dei dettagli.
I pezzi di Battle Chess
La scacchiera di Battle Chess è divisa “alla Team Fortress”: Rossi (bianchi) VS Blu (neri), con una visuale fissa (ndr era pur sempre DOS) alle spalle dei pezzi. Questo, unita all’ovviamente scarsa qualità grafica del set, va un po’ a complicare la percezione spaziale dei pezzi ma ci si abitua piuttosto in fretta.
La rappresentazione visiva dei pezzi segue la traduzione inglese:
Il Pedone è un fante appiedato, armato di picca;
Il Cavallo (ndr, Knight, cavaliere) è un cavaliere in armatura pesante, con spada e scudo;
L’Alfiere (ndr, Bishop, vescovo) è un ecclesiastico armato di pastorale (ndr, il bastone cerimoniale utilizzato dalle eminenze religiose) che all’occorrenza viene trasformato in una lancia marziale o in un catalizzatore per lanciare magie;
La Torre è letteralmente una torre che durante le animazioni di movimento e cattura si trasforma in un golem di roccia;
La Regina viene invece rappresentata come un’ incantatrice, con un vestito che ricorda un po’ quello di Grimilde in Biancaneve;
Infine il Re (ndr, ed è qui entra in gioco il lato comico e un po’ satirico di Battle Chess) è raffigurato come un monarca bassino e anziano; egli ha l’arsenale più vario tra tutti i pezzi (pistole laser, bombe, lo scettro che si trasforma in una mazza) ed è disposto a tutto pur di salvare la pelle.
Quanto alle animazioni di cattura di Battle Chess, come detto in precedenza, sono uniche per ogni pezzo e cambiano a seconda di quale sia il pezzo catturato: alcune sono normali scenette di combattimento, altre vertono più su un registro comico, altre ancora, invece, sono delle vere e proprie citazioni.
Le “fatality” in Battle Chess
Ad esempio, quando un Cavallo ne cattura un altro, al pezzo “sconfitto” verrà amputato un arto alla volta, dalle braccia alle gambe, ma continuerà a combattere fino all’ultimo; un evidente omaggio a “Monty Python and the Holy Graal”.
Quando il Cavallo, invece, viene catturato dal Re, questi si limita a passare una bomba con miccia al Cavallo, il quale si volta verso di noi per poi saltare in aria poco dopo, in pieno stile Looney Tunes.
Ovviamente le più satiriche sono tutte rivolte al Re: quando è il Pedone a catturarlo, esso si limita a sfilargli la corona dalla testa con la lancia per incoronarsi da solo, con gran disappunto del Re che si inginocchia, sconfitto. Se è il Cavallo a catturarlo, invece, il Re viene denudato e deriso da quest’ultimo.
E’ bene ricordare che Battle Chess non fornisce tutorial, quindi è sconsigliato per chiunque non conosca i fondamentali dello scacchi, ma se siete dei novizi o dei giocatori con non troppa esperienza, rappresenta una divertente alternativa ai software più ortodossi, specie per i più nostalgici.
L’eredità del gioco
Il gioco ebbe un sequel nel 1990 intitolato Battle Chess II: Chinese Chess, basato sugli scacchi appunto cinesi, ma sempre curato da Interplay. La stessa casa pubblicò l’anno dopo Battle Chess Enhanced, una vera e propria remastered del gioco su CD-ROM, per PC e 3DO. Un secondo seguito del gioco fu Battle Chess 4000 del 1992, dai toni (come suggerito dal titolo) più focalizzati sul fantascientifico e sci-fi.
Nel 2008 venne pubblicata sulla piattaforma GOG.com la raccolta Battle Chess: Special Edition, dove è presente tutta la serie (Battle Chess, Battle Chess II: Chinese Chess e Battle Chess 4000) per Windows e Macintosh.
Ma il franchising di Battle Chess riuscì ad ottenere un successo tale da causare, nel 2011, varie problematiche alla distribuzione statunitense del gioco Battle vs. Chess della Targem Games, a causa della sua eccessiva somiglianza col titolo ideato dalla Interplay.
Infine, nel 2014, è uscito un remake ufficiale per Windows: si tratta di Battle Chess: Game of Kings facilmente acquistabile su Steam, più che adatto ai videogiocatori che fossero intenzionati ad avvicinarsi al mondo di Battle Chess in una qualità grafica più recente e perfino sfidarsi con altri giocatori dal mondo in modalità multiplayer online (ndr, e stavolta hanno implementato anche il tutorial).