Aeon Must Die! è un picchiaduro single-player annunciato un anno fa e sviluppato daLimestone Games. Il gioco dall’atmosfera futuristica e con la premessa di un gameplay adrenalinico quanto profondo ha avuto una ricezione favorevole, almeno fino ad ora.
In seguito ad una serie di testimonianzerilasciate in concomitanza con lo State Of Play di ieri (in cui è stato presentato un nuovo trailer riguardante la trama del gioco), sono venute a galla una serie di verità sconcertanti sulle cause che hanno portato l’intero team di sviluppo alle dimissioni.
L’hype per il gioco è stato presto stroncato da una copia del trailer pubblicata su Youtube poco dopo (qui in alto), con un titolo ed una descrizione peculiari:
Questa è la testimonianza del team di sviluppo di Aeon Must Die!, il racconto di un ciclo di sviluppo intriso di soprusi, condizioni di lavoro improponibili e pratiche aziendali scorrette o addirittura illegali.
Accuse pesanti per Limestone Games, in un clima altrettanto pesante in cui la pratica del crunch (ndr, l’aumento forzato e spesso non adeguatamente retribuito dei ritmilavorativi) è diventata fin troppo comune.
Tra le accuse rivolte all’azienda, è anche citato un appropriamento indebito di proprietà intellettuale: un impiegato assunto in nero con il ruolo di Motion Designer infatti, ad oggi non avrebbe ricevuto il pagamento pattuito per del lavoro che è possibile vedere nel trailer presentato ieri.
La tumultuosa storia di Aeon Must Die!
Quelle contenute nei documenti rilasciati al pubblico sono testimonianze riguardanti il comportamento di Limestone Games e Focus Home Interactive nei confronti delle problematiche che affliggono lo sviluppo di Aeon Must Die!.
Sembrerebbe che ai piani alti della casa produttrice si discutesse vigorosamente sulla priorità del progetto: l’azienda sembrerebbe infatti voler cambiare direzione e concentrarsi su nuovi progetti, e intende farlo adesso, anche a discapito di Aeon Must Die! e del fondatore e direttore creativo di Limestone Games.
Il momento clou nel trailer di Aeon Must Die!
Tali divergenze hanno creato una frattura nella gestione del personale: secondo le testimonianze di diversi impiegati, l’azienda si sarebbe appropriata della proprietà intellettuale del direttore creativo di Aeon Must Die!, e lo avrebbe costretto, insieme al resto del team, ad operare in condizioni di lavoro disumane, in maniera tale da poter terminare il progetto il prima possibile e con costi minori.
Questo si traduce in una miriade di pratiche scorrette: licenziamenti ingiustificati, responsabilità e compiti non concordati nel contratto di lavoro, utilizzo di software ottenuto illegalmente e assunzioni in nero.
È stato nel mese di Giugno che gli impiegati di Limestone Games hanno iniziato ad esprimere le loro preoccupazioni, con l’azienda e con il publisher, dando inizio ad una serie di discussioni interne e richiedendo l’intervento di un avvocato a difesa degli sviluppatori.
Nonostante il team abbia mandato una lettera al publisher spiegando la situazione critica in cui si trova il progetto, le cose sono sembrate al contrario solo peggiorare: ogni dipendente è stato infatti convocato separatamente ed “interrogato” sul contenuto della lettera, in degli incontri atti a discutere l’invalidità di tali accuse.
La dimissione del team
In seguito a molteplici tentativi di riportare l’ordine all’interno di Limestone Games conditi daminacce legali e personali, l’intero team ha deciso di dimettersi (ndr, i loro contratti sono stati terminati in concomitanza con lo State Of Play): comunicandolo solo per avvocati con Limestone Games e Focus Home Interactive, lo stato del progetto sembra essere incerto, come rimangono incerti i salari e i risarcimenti che sono dovuti al team di sviluppo.
I giocatori di tutto il mondo certamente non sono felici di questa notizia. Il crunch è un problema serio che affligge chi lavora nell’industria videoludica e il prodotto che infine arriva al consumatore, ed è sempre un peccato assistere a storie simili.
Limestone Games ha annunciato che il gioco uscirà nel corso del prossimo anno, ed al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alle suddette accuse.