Perché sì: (pare) non lo avessero mai capito prima.
Joji (pseudonimo di George Kusunoki Miller) è un cantante, produttore discografico e youtuber giapponese naturalizzato australiano. Così recita anche Wikipedia, ma si direbbe che tra i suoi fan Kpop nessuno avesse mai scoperto il suo passato su YouTube, quando il suo successo portava il nome di Filthy Frank.
I navigatori del web lo ricorderanno con malinconia e commozione anche per il suo secondo personaggio Pink Guy, e per i suoi folli video ricolmi di non-sense, cinismo, satira e black humor: i bei tempi in cui non esisteva il politically correct, insomma.
Ma dal 2017, Joji ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla propria musica, abbandonando per sempre la creazione di contenuti “scomodi” e demenziali. Sembrava aver trovato una qualche pace su internet, questo almeno fino a pochi giorni fa.
Joji e Twitter: #jojiisoverparty
Scherzi a parte, in realtà molti suoi fan erano assolutamente (e ovviamente) consci dei suoi video prima della carriera musicale e, seppur non necessariamente amanti di quell’ironia tagliente, hanno accettato di buon grado il cambio di rotta del cantante. Altri poi erano semplicemente suoi fan già ai tempi, quindi non hanno fatto altro che seguirlo anche in questo suo lato artistico.
Su Twitter invece, è letteralmente scoppiato il finimondo: sembrerebbe infatti che a far partire il folle flame sia stato un utente che avrebbe invitato altre persone a guardare i video di Joji precedenti al 2017, poiché addirittura contenenti la parola con la N. Video che in effetti, realizzati adesso, sarebbero stati rimossi senza alcuna pietà: il delirio in poche ore.
Tantissimi infatti si sono dichiarati indignati per tali contenuti, a tal punto da arrivare a boicottare l’artista e il suo profilo a suon di un hashtag che è entrato al tempo 0 tra le tendenze sul social: #jojiisoverparty.
Bisogna saper distinguere la persona dal personaggio
Se da un lato su Twitter centinaia di persone hanno cercato in tutti i modi di rovinare la carriera di Joji, dall’altro l’artista ha trovato anche tantissimi supporter che, tra meme e serietà, hanno preso le sue difese.
Infatti proprio lo stesso George Miller aveva scritto tra le info del suo storico canale che Filthy Frank non era altro che “l’incarnazione di tutto ciò che una persona non dovrebbe essere” poiché “si comporta e reagisce eccessivamente a tutto proprio per evidenziare la ridicolezza di cose come razzismo, misoginia, legalismo, ingiustizia, ignoranza e altri fenomeni sociali”.
Imagine not doing research before trying to cancel joji. it blows my mind that these people are just finding out about this. leaving these out there from George's book and the FF channel #jojiisoverpartypic.twitter.com/4CjN36XinK
Ma non solo. Sempre George nel 2017 (un po’ come testamento per Frank) aveva omaggiato il suo personaggio satirico con un libro intitolato “Francis of the Filth“. Basta aprirlo per leggere le parole “Questo libro è basato sul personaggio. Non c’è alcuna correlazione con l’autore“.
Ma si sa, su internet l’analfabetismo funzionale è di casa e il flame è una tentazione troppo forte. Joji non ha mai cancellato il canale né ha mai negato il suo passato, eppure, c’è ancora chi è fermamente convinto che la satira del buon Frank sia da prendere sul serio e sia espressione piena dell’ideologia di George Miller.
Vi lasciamo allora con una risposta che (forse) pochi capiranno, dedicata a tutti questi utenti che si credono tanto eroici e leali: STFU.
Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.