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Overwatch: Mei è il nuovo simbolo della protesta in Cina

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Arriva una nuova icona per la solidarietà ai rivoluzionari cinesi.

Dopo la tragicomica sospensione del giocatore Chung “Blitzchung” Ng Wai su Hearthstone, i giocatori di Overwatch (secondo gioco firmato Blizzard) decidono di “protestare” a modo loro.

Una protesta silente, ma è che letteralmente esplosa nel web nel giro di pochissime ore.

Mei: da Overwatch ad Hong Kong

Tutto è partito da Reddit, dove un utente ha voluto proporre l’eroina Mei come simbolo della protesta di Hong Kong. Il post è stato upvotato più di dodicimila molte, raggiungendo gli oltre trecento commenti.  

It would be such a shame if Mei from Overwatch became a pro-democracy symbol and got Blizzard’s games banned in China. from HongKong

Da questo singolo post, è partita una vera e propria reazione a catena, che ha visto migliaia di utenti ripostare fanart e immagini che ritraggono Mei con la iconica mascherina dei manifestanti cinesi, oppure intenta a coprirsi un occhio con la mano per ricordare la studentessa cinese ferita dalla polizia durante una manifestazione proprio in Cina

overwatch

Una Mei “pro-democracy”, che chiede una Cina libera, citano i post presenti anche su Twitter. Tutto pur di bannare Overwatch dalla Cina. Ma perché? Il motivo è piuttosto semplice: boicottare la Blizzard.

overwatch

Strettamente collegato alla vicenda è infatti l’hashtag #BoycottBlizzard, mirato proprio ad un gesto di solidarietà nei confronti del giocatore pro cinese di Hearthstone.

Overwatch: il blocco degli account

Molti giocatori inoltre hanno deciso di cancellare il proprio account su Overwatch in segno di protesta, ma la Blizzard pare stia aspramente bloccando il processo di cancellazione. Sembra infatti che l’azienda abbia disabilitato tutti e quattro i metodi di autenticazione necessari per disabilitare l’account.

Ai giocatori non resta quindi che mostrare il proprio disappunto sui social, inondando la Blizzard di post simpatizzanti verso la rivoluzione ad Hong Kong.

Dopo Pepe the Frog, anche Mei diventa nuovo simbolo di protesta, una protesta che perdura tutt’ora in terra cinese e che vede costantemente il web schierarsi in merito.

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Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.

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