La bambola più famosa del mondo torna a far spendere i collezionisti di tutte le età.
Non è di certo la prima volta che Barbie decide di omaggiare, con le proprie bambole, eventi o figure femminili nelle edizioni da collezione.
Basti pensare ad esempio alla Barbie dedicata all’artista Frida Kalho o alla golfista Lorena Ochoa, donne messicane ritratte nel 2018 dalla Mattel.
Barbie torna così nel Messico, per poter creare una bambola ispirata alla figura della CalaveraCatrina, creata dal fumettista e illustratore messicano José Guadalupe Posada tra il 1910 e il 1913, e divenuta vero e proprio simbolo del Día de los Muertos. Banalmente, rappresenta la Signora della Morte.
Ma cos’è il Día de los Muertos?
Sicuramente ne avrete già sentito parlare se avete visto lungometraggi come “Coco” della Disney o “The Book of Life“, ma il Día de los Muertos è una ricorrenza estremamente iconica per la cultura messicana.
Ogni anno, dal 31 ottobre al 2 novembre, le famiglie e gli amici si riuniscono per ricordare i propri defunti che, secondo la tradizione, proprio l’ultimo giorno della ricorrenza, tornano nel mondo dei vivi per essere accolti con gioia e festosità.
L’evento è coronato anche dall’arrivo delle splendide farfalle Monarca, che, proprio in quel periodo, migrano nelle terre messicane, dopo aver volato per circa 4.000 km dal nord degli Stati Uniti e dal Canada.
La bambola riproduce fedelmente tutti gli elementi del Día de los Muertos, compreso il peculiare trucco.
Il vestito è arricchito da vistosi ricami colorati nonché dai calaveras, i tipici teschi stilizzati e sgargianti messicani. Piccola chicca è anche l’aggiunta delle farfalle Monarca adagiate su tutte il corpo della Barbie.
La bambola è disponibile nei negozi statunitensi al prezzo di 75 dollari, ma è già sold outsul sito ufficiale della casa produttrice
Ulteriori dettagli potrete osservarli nella galleria qui sotto.
Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.