Follia, cinismo, cultura pop e sci-fi: questi sono gli ingredienti per un adult cartoon di successo intitolato “Rick and Morty”.
Conoscete Rick and Morty? Beh, se siete tra quelle poche persone che ancora non hanno avuto il piacere di vederlo, potete cercare su Google e notare come gli venga attribuito il genere di animated sitcom.
Siamo sicuri sia davvero così? O meglio, siamo sicuri sia solo così? Sicuramente le caratteristiche di una situational comedy non gli mancano, ma c’è molto di più.
“Nessuno esiste di proposito, nessuno appartiene a un posto, tutti quanti moriranno. Vieni a guardare la TV?” (1×08)
Non è la classica frase di uno sketch da sitcom, siete d’accordo? Questo perché in verità Rick and Morty portano un mix di comicità, cinismo, esistenzialismo e violenza perfetto nella sua realizzazione.
credit @Taylor Rose
Ogni episodio può colpirci per le sue situazioni non-sense, stupirci con mille citazioni riguardo la cultura-pop (e non solo) per poi farci deprimere con un bel monologo esistenziale. Per non parlare del modo in cui fa satira.
Insomma, non cercate su Google: dovete vedere con i vostri occhi.
Rick and Morty: cos’è?
Rick and Morty è una serie creata da Dan Harmon e Justin Roiland per Adult Swim, canale “serale” e con target adulto di Cartoon Network, lo stesso canale che ci ha regalato perle come Samurai Jack, The Bondocks e Robot Chicken.
E’ in onda dal 2003 ed attualmente conta 4 stagioni con 41 episodi totali, che aumenteranno di numero entro i prossimi 2 anni con l’uscita dell’annunciata quinta stagione e, probabilmente, con almeno altre 3 stagioni (nel 2018 infatti i creatori hanno firmato un contratto di 70 episodi con il canale).
Cosa succederebbe se Doctor Who fosse chaotic-neutral?
I nostri protagonisti sono Rick Sanchez e Morty Smith: entrambi vivono sotto lo stesso tetto con il resto della loro famiglia, ovvero la madre di Morty (e figlia di Rick) Beth, suo marito Jerry Smith e la loro seconda figlia (e sorella di Morty) Summer.
Morty è un normalissimo ragazzo di 14 anni e a primo impatto potremmo dire che vive una vita normalissima: va al liceo ed è innamorato della più bella della scuola, odia sua sorella Summer e il matrimonio dei suoi genitori Beth e Jerry è instabile. Insomma, niente di nuovo.
Rick è suo nonno materno. E’ un ubriacone, un egoista cinico e nichilista, uno stronzo. Cosa lo rende speciale? E’ soltanto l’uomo più intelligente di tutti gli universi (ndr, anche dei miniversi!) e possiede una “pistola” che gli permette di aprire questi portali e di andare ovunque. E’ il classico scienziato pazzo, un genio dell’ingegneria, ma è anche uno che non ci pensa due volte a compiere genocidi per i suoi fini.
Non ha una morale perché è troppo intelligente: non esiste il concetto di giusto o sbagliato, esiste solo Rick. Se dovessimo allinearlo come si fa nei giochi di ruolo come DnD sarebbe un caotico neutrale: ha le sue regole, nonostante tutto ci tiene alla propria famiglia, ma questo non compensa l’antieroe che nessuno vorrebbe nel proprio party.
Questo è il presupposto della serie: Rick e Morty in ogni puntata hanno una nuova avventura quasi sempre auto-conclusiva, ma molto spesso collegata a diversi altri episodi. Infatti non è raro vedere comparire un personaggio sparito per intere stagioni e scoprire che sarà invece fondamentale nell’intreccio della trama.
Un mare di nostalgia, con un pizzico di pop e filosofia
Vedendo la prima puntata, ascoltando la sigla e osservando con attenzione i dettagli si possono già cogliere numerosissime citazioni alla cultura pop.
Il tema musicale della sigla è molto simile a quello di Doctor Who, come anche il fatto che Rick viaggi da un universo all’altro tramite un capolavoro d’ingegneria e che trascini con se dei “compagni”. Il dottore viaggia nel tempo e nello spazio, Rick solo nello spazio, ma è una sua scelta. Se solo volesse, Rick sarebbe un Doctor Who molto, ma molto, più cattivo.
Rick vi ricorda qualcun altro? Se avete visto Ritorno al Futuro, sappiate che Rick Sanchez è un palese riferimento ad Emmet “Doc” Brown e Morty lo è per Marty McFly.
Soffermandoci anche solo sulla prima stagione vi sono innumerevoli epifanie come questa, per esempio:
nella seconda puntata si cita Inception,
nella terza Jurassic Park,
nella quarta M. Night Shyamalan,
nella sesta Cronenberg e così via.
In poche parole questo cartone è stato influenzato da qualsiasi opera abbia creato un minimo di pop-culture dagli anni 80 a oggi, ma non è tutto: se si trattassero solo citazioni pop e battute dark sarebbe simpatico, ma all’interno di Rick and Morty si trovano anche contenuti più “seri”.
La citazione all’inizio dell’articolo, per esempio, proviene da un momento molto duro: quelle poche parole dette con tanta leggerezza da Morty a sua sorella Summer non possono non dipendere dal pensiero del filosofo Albert Camus, autore di “Lo Straniero”, in cui si parla dei desideri contraddittori dell’essere umano: la continua ricerca di un fine, un significato, nella vita, ma contemporaneamente il rifiuto nell’attribuire un significato all’esistenza dell’universo.
Inoltre, possiamo fare un parallelismo tra ciò che dice Morty e la frase dell’opera esistenzialista di J.P. Sartre “La Nausea”:
Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione.
Se vogliamo parlare infine di stile, possiamo tranquillamente dire come Rick and Morty si rifaccia al postmodernismo di D. F. Wallace, a quel “realismo estremo” che caratterizzava i suoi (pochi) scritti.
Le menti dietro il progetto
Come già detto, i creatori di Rick and Morty sono Dan Harmon e Justin Roiland, non proprio dei neofiti del settore.
Justin Roiland (sinistra) e Dan Harmon (destra)
Justin Roiland, oltre ad essere co-director, co-creator, co-writer e produttore esecutivo del cartone, si occupa anche del doppiaggio dei due personaggi principali della serie e di molti altri secondari. A parte Rick and Morty, possiamo trovare la sua voce in altre serie animate come Gravity Falls e Adventure Time.
Dan Harmon invece ha avuto una carriera un po’ più attiva del suo collega. Lo scrittore è andato incontro a diverse controversie per aver dato consulenza ed aiuti non riconosciuti riguardo lo sviluppo della storia in diversi film come Kung Fu Panda e Doctor Strange.
Easter Egg di Community 2×03
Per quanto riguarda la televisione, ha scritto in diversi progetti, ma i più famosi sono sicuramente Rick and Morty e la serie Community (2009-15). Soffermandoci su quest’ultima possiamo creare un parallelismo e notare come la fissazione per la cultura pop e la necessità di citarla più volte in 20 minuti di puntata non sia proprio una caratteristica esclusiva della serie animata.
Fare da comparsa in un cartoon? La nuova frontiera del marketing
L’esistenza di Rick and Morty andando avanti con gli anni è diventata sempre più influente per i loro fan, ma anche per il marketing in generale. Facciamo qualche esempio.
In una delle più famose puntate della prima stagione Rick va in una città composta solo da Rick e Morty. Dopo diverse vicende, c’è il cliffhanger finale e parte la colonna sonora.
For the Damaged Coda è un brano che risale ai primi anni 2000 del gruppo indie-rock Blonde Redhead (di cui, tra l’altro, due membri su tre sono italiani, i gemelli Simone ed Amedeo Pace). E’ certamente una bella canzone ed è stata usata diverse volte come soundtrack di film, spot pubblicitari e anche serie TV abbastanza conosciute come Grey Anatomy, ma non aveva mai avuto questa popolarità.
Nel momento in cui questa traccia è stata inserita all’interno di Rick and Morty (come anche Looking Down from a Bridge dei Mazzy Stars) ed ascoltata da milioni di ascoltatori “attivi” ha portato ad un’impennata di ascolti. Basta vedere come la seconda canzone più famosa dei Blonde Redhead abbia 4 milioni di ascolti su spotify, mentre For the Damaged Coda ne ha ben 27 milioni: decisamente una canzone resa popolare da terzi, non dal gruppo di per sé.
Nulla da togliere alla band, che è veramente molto valida, ma i numeri sono cresciuti perché questo brano è letteralmente diventato un meme su internet.
Un secondo esempio è riscontrabile nella prima puntata della terza stagione, The Rickshank Redemption, una delle più attese dai fan: forse perché collegava un arco narrativo molto interessante e ricco di tensione, o forse perché (ndr, parere personale) Rick and Morty si trovava nel momento qualitativo più alto dopo una seconda stagione a dir poco perfetta.
In questo episodio, ad un certo momento Rick inizia un monologo su una vecchia salsa del McDonald’s: la Szechuan Sauce, venduta durante l’uscita di Mulan nel ’98. Questo piccolo sketch dura qualche minuto per poi andare nel dimenticatoio per sempre.
L’azienda di fastfood da allora inizia a ricevere tantissime richieste per questa salsa fino a cedere rimettendola in produzione e distribuzione, ma questo non è bastato, poiché (tristemente) Rick and Morty è conosciuto anche per la tossicità di una parte della propria fanbase.
In diversi McDonald’s ci sono state risse e disordini, la polizia è stata chiamata più volte. Alcuni fan hanno perfino trovato vecchie scorte della salsa del 1998 e hanno provato a farci dei soldi: uno in particolare ha venduto una boccetta di salsa per ben 15,000 dollari (avete letto bene).
Il fenomeno “Rick and Morty”
La popolarità di Rick and Morty ormai è alle stelle. Nel 2017 è stata al primo posto nel genere comedy in tutta la televisione statunitense.
La serie è stata inoltre vincitrice della 18esima edizione dei Primetime Emmy per la categoria Outstanding Animated Program, e ha vinto agli Annie Awards nel 2018. Inoltre, proprio nel 2020, Rick and Morty è stata candidata agli Emmy Awards, gareggiando come miglior serie animata grazie all’episodio “The Vat of Acid Episode“.
Ogni stagione ha un voto superiore al 90% su Rotten Tomatoes e la sua fanbase, tossica o no, è enorme. Qual è un evidente indice della sua popolarità? I Simpson, ad esempio.
Oggigiorno, possiamo tranquillamente dire che se qualcosa è famoso, è comparso nei Simpson (ndr, vi ricordate la puntata di South Park “i Simpson l’hanno già fatto?”). La serie di Groening ormai ha fatto da culla a moltissimi cameo durante i loro episodi, come giocatori sportivi, attori, politici, eccetera.
Poteva quindi mancare Rick and Morty? Assolutamente no. In un video di Adult Swim in collaborazione con Fox, possiamo assistere ad un simpatico cross-over: la sigla di apertura dei Simpson si unisce alla comicità dark di Rick and Morty.
Rick and Morty e… le teorie più disparate
Un cartone animato con questi argomenti, di questa qualità e con tutti questi riferimenti nascosti è oro colato per la popolazione di Reddit e dei forum in generale.
Una delle qualità di Rick and Morty è quella di inserire un sacco di pillole nascoste nello sfondo o off-screen. Questi piccoli indizi possono essere dei riferimenti a puntate precedenti o anticipare puntate future. I forum quindi sono stracolmi di teorie in merito: alcune di queste seguono dei ragionamenti più che giusti, che potrebbero facilmente rivelarsi veritieri.
(ndr, attenzione! Questo paragrafo da qui in avanti contiene spoiler ed anche possibili spoiler futuri. Se non volete rovinarvi la visione di quest’opera d’arte, vi consiglio caldamente di saltarlo ed andare al prossimo!)
Per esempio, da diversi anni gira questa teoria sul fatto che il Morty che noi vediamo, che ci accompagna in quasi tutte le puntate, probabilmente non è il vero Morty (quello dell’universo C-137), ma bensì un clone o un sostituto.
Questo perché nella serie viene sottolineato come Rick si sia allontanato dalla sua famiglia per almeno 20 anni, ma Morty ne ha 14 e nella casa di Birdperson possiamo vedere una foto che ritrae Rick tenere in braccio un piccolo Morty.
Tutto questo sarebbe impossibile, a meno che tutto non faccia parte di un piano di (niente meno che) Evil Morty, l’antagonista principale di Close Rick-counters of the Rick Kind e Tales From the Citadel, molto più intelligente e malvagio delle sue altre versioni.
E se invece l’Evil Morty fosse il Morty originale, il C-137? Uno dei tanti Morty abbandonati, o addirittura deceduti, che è riuscito ad ingannare Rick e a rubare una Portal Gun.
Un’altra teoria molto seguita è stata quella che spiegava come in verità Rick fosse Morty: ai tempi non fu considerata molto credibile, ma ad oggi la situazione sembrerebbe radicalmente cambiata.
Il 26 luglio Adult Swim ha pubblicato infatti un bellissimo mini-episodio in stile anime: Rick and Morty vs the Genocider, completamente in giapponese, scritto e diretto da Takashi Sano (che ora si occupa dell’anime di Tower of God) e animato dagli stessi autori che hanno lavorato su Akira (ndr, se non avete ancora visto il corto qui linkato, è caldamente consigliato farlo).
Ad un certo punto, Rick si rivolge a Morty chiamandolo proprio Rick Sanchez. Non sappiamo se questo corto sia canon o meno, ma se lo fosse, giustificherebbe le teorie del background di Evil Morty e confermerebbe totalmente il fatto che Rick sia Morty e che quindi l’abbandono di sua figlia Beth sia voluto e anzi necessario per farle incontrare Jerry e per la nascita di Morty/Rick.
Uno sguardo al futuro
Siamo nel 2020 e a 4 stagioni, Rick and Morty ormai è una macchina ben oliata, che non ha perso neanche un po’ di smalto nel tempo. E’ stata annunciata la quinta stagione ed è stato pubblicato unosneak peak su Youtube.
Non si sa nulla riguardo la data d’uscita ma c’è da aspettarsi almeno un anno e mezzo d’attesa e una pausa di sei mesi tra le due metà della stagione, come hanno fatto per la stagione 4 su Netflix.
Nell’attesa, potete fare un rewatch dell’intera serie (anche gratuitamente seguendo la maratona sempre attiva su Adult Swim), vedere i corti su Youtube, leggere i fumetti o giocare il videogioco parodia di Pokémon per smarphone iOS e Android Pocket Mortys.