Red Star OS è un sistema operativo basato su Linux, sviluppato e utilizzato in Nord Corea ma prima di addentraci in questo, vorrei percorrere la storia del suo sviluppo partendo dagli inizi, approfondendo in questo modo la storia d’internet in Corea del Nord chiave di volta per capire fino in fondo questo sistema operativo.
Il web per pochi
Attualmente in Corea del Nord l’uso d’internet è limitato, cioè è possibile accedere solo con permessi speciali per scopi governativi. Esiste anche la banda larga ma è accessibile solo in alcune strutture governative:
La Corea del Nord utilizza principalmente Internet sotto forma di intranet basato su LAN che collega le principali istituzioni governative come l’Accademia delle Scienze, il Partito dei lavoratori coreano, l’Università Kim Il Sung, il Kim Check Institute of Technology e il Korea Computer Center. […] L’Intranet è collegata tramite dial-up attraverso gli uffici telefonici gestiti dal Ministero delle Telecomunicazioni.
Studenti in Nord Corea
Quindi il resto dei cittadini nordcoreani utilizza una rete intranet chiamata Kwangmyong aperta nel 2000 e utilizzabile solamente tramite un browser chiamato Naenara (il mio paese in coreano) distribuito proprio insieme a Red Star OS.
L’intranet nord coreano collega università e altre istituzioni. Esiste anche un social network ma non offre collegamenti con il mondo esterno perché come dice Leonid A. Petrov, esperto ricercatore della Corea del Nord:
“Se il popolo della Corea del Nord avesse libero accesso al World Wide Web, inizierebbe a conoscere la verità che gli è stata nascosta negli ultimi sei decenni”.
Quindi riassumendo, l’accesso a internet è strettamente controllato e l’unico modo per farlo è attraverso permessi speciali mentre il resto della popolazione può accedere solamente all’intranet del governo. Per fare ciò, la Corea del Nord ha messo in atto misure tecnologiche per controllare al meglio la popolazione e una di esse è appunto il sistema operativo Red Star OS.
IlKCC
Il sistema operativo è stato sviluppato da un centro di ricerca tecnologico nord coreano chiamato Korea Computer Centerabbreviato in KCC, fondato il 24 ottobre 1990. Si occupa principalmente di sviluppare applicazioni basate su Linux ma oltre a questo, gestisce anche il dominio di primo livello nazionale .kp creato nel 2007 .
Il KCC durante una fiera di tecnologia a Pyongyang nel 2014
Il KCC ha lavorato anche per clienti esteri in Cina, Germania, Corea del Sud come riporta Huffington Post in un articolo del 2011 che parla dello sviluppo tecnologico in Nord Corea:
Il più grande hub IT della Corea del Nord, il Korea Computer Center, gestito dallo stato, esiste dal 1990 e si è esteso in tutto il paese e in Germania, Cina, Siria, Emirati Arabi Uniti e altrove.
Da allora, le aziende IT nordcoreane hanno sviluppato silenziosamente software per banche in Medio Oriente, applicazioni per produttori di telefoni cellulari in Giappone e Corea del Sud e persino videogiochi per Nintendo e Playstation
Nel 2011, per esempio, il Laos ha firmato un accordo bilaterale con la Corea del Nord per condividere esperienze in campo di software “open souce” e cooperare in altri progetti.
Le prime versioni di Red Star OS
Come scritto all’inizio dell’articolo, il sistema operativo si basa su Linux attualmente in Corea Nord, ma esistono quattro versioni dello stesso OS.
La versione 1.0 è stata rilasciata nel 2008 è quella più utilizzata in Corea del Nord: graficamente ricorda Windows XP. In questa versione è presente il sopracitato browser Naenara, sviluppato dallo stesso KCC, che altro non è che una versione modificata di Mozilla Firefox.
Oltre al browser Red Star OS viene fornito anche di un’applicazione per scrivere chiamata “Uri 2.0” che si basa su Linux Open Office. Della versione 1.0 ci sono pochissime notizie e qualche manciata di screenshot.
La versione 2.0 di Red Star OS
Per quanto riguarda la versione 2.0 non ci sono molte differenze con la prima versione, l’aspetto grafico ricorda sempre Windows XP. Nel 2010 uno studente russo dell’ Università Kim Il-sung, incuriosito da questo sistema operativo ne ha acquistato una copia e al ritorno in Russia ha fatto una recensione sul suo blog, diventando in questo modo un caso mediatico, come scrive il sito russo di notizie RT:
Lo studente russo Mikhail, che studia all’Università Kim Il-sung e scrive un blog, ha recentemente acquistato il sistema operativo (OS) Red Star e lo ha testato.
Le ultime versioni e il mistero di “slipstream/ raylee”
L’utente in questione ha un profilo Twitter e anche un profilo sul blog Medium dove leggiamo: Conosciuto anche come raylee e, più recentemente, Rye e Rai-chan. Reverser, programmatore, beta collector, esperto in sicurezza informatica.
Cercando più a fondo ho scoperto che proprio “slipstream/ raylee” nel 2019 è stato accusato di aver violato i server di Nintendo e Windows come riporta il sito di tecnologia Gadget Bridge:
Un ricercatore nel campo della sicurezza informatica di 24 anni, Zammis Clark, è stato quasi mandato in prigione oggi dopo aver ammesso di aver violato i server Microsoft e Nintendo e aver rubato informazioni riservate. Clark è noto come Slipstream o Raylee online e giovedì è stato accusato di vari reati. Si è dichiarato colpevole per l’hacking nei server Microsoft e Nintendo.
La versione 3.0 di Red Star OS
Ritornando al sistema operativo 3.0, questa versione introduce molte novità, innanzitutto supporta indirizzi IPv4 e IPv6 i dettagli più rilevanti riguardano la sicurezza: ci sono infatti dei software pre-installati che monitorano l’utente che utilizza il sistema operativo.
Oltre a questo i file multimediali vengono tracciati tramite un sistema di “filigrana digitale” che consente di tracciare dalle autorità nordcoreane la diffusione dei file, questa filigrana viene camuffata attraverso un presunto “scanner antivirus”.
Nel 2019 è stata sviluppata una nuova versione 4.0 che supporta la connessione a internet “controllato”: in poche parole, supporta la diffusione di siti internet nord coreani filtrati accuratamente dal governo centrale.
Nonostante questo, i cittadini nord coreani continuano a utilizzare ancora l’intranet.
Alieno Nerd che ha lavorato dentro un museo di videogiochi sotto copertura. Attualmente si dedica all'esplorazione spaziale alla ricerca della nerdaggine pura. Adora la birra.