Don’t Hug Me I’m Scared (spesso abbreviato in “DHMIS”) è una web serie iniziata nel 2011 e creata da Becky Sloan e Joseph Pelling, due grafici, artisti e animatori britannici.
È stata distribuita principalmente nel canale YouTube omonimo e si compone ad oggi di 6 episodi da circa 5 minuti medi di durata, ciascuno dalla tematica specifica:
La serie infatti ha la classica impostazione da show per bambini, con tanto di canzoncine e personaggi secondari che accompagneranno i principali nei vari episodi.
I protagonisti sono essenzialmente tre: “Yellow Guy” (let., “Tizio Giallo”), “Red Guy” (let., “Tizio Rosso”) e “Duck Guy” (let., “Tizio Papera”), i quali vivranno una serie di mirabolanti ma soprattutto disturbanti avventure.
Infatti, il titolo della serie in realtà “spoilera” un dettaglio non trascurabile della produzione: ci troveremo infatti di fronte a scene inquietanti, gore (contenuti violenti) e tutt’altro che adatte ad un pubblico infantile.
Per i lettori che non masticano ottimamente l’inglese ma volessero comunque godere della visione della serie, Ludo Thorn ha curato un egregio doppiaggio dei primi 5 episodi.
Inoltre, nel caso in cui il repentino alternarsi della tipologia di animazioni (2d, 3d fino a tecniche varie) di Don’t Hug Me I’m Scared sembri ispirarsi ad un’altra serie simile, ovvero “Lo Straordinario Mondo di Gumball” (o viceversa), nel 2017 i creatori di DHMIS hanno reso noto di aver effettivamente collaborato ad un episodio della serie animata dei Watterson: si intitola “The Puppets“ ed è il quarantesimo ed ultimo episodio della quinta stagione.
Becky Sloan e Joseph Pelling si conobbero alla Kingston University per fondare poi insieme ad alcuni amici il THIS IS IT Collective. Rilasciarono (quello che sarebbe stato) il primo episodio di DHMIS tramite il loro sito senza originariamente avere intenzione di crearne una serie, vista la scarsità di fondi di cui disponevano.
Nel 2011, decisero di caricare il video anche su YouTube dove l’episodio divenne virale a tal punto che, nel 2014, Sloan e Pelling (dopo aver rifiutato svariati committenti per proteggere l’integrità di Don’t Hug Me I’m Scared) crearono una campagna Kickstarter per finanziare il progetto e produrre così i successivi episodi.
Per la campagna, fu creato appositamente un video in bassa qualità che vedeva i tre protagonisti in ostaggio. Una trovata talmente geniale da aver spinto un ragazzino statunitense di 12 anni a tentare di fare una donazione di 35.000 sterline attraverso una carta di credito hackerata, purtroppo senza successo poiché è stato immediatamente tracciato e fermato.
Tra i vari finanziatori, figura perfino lo YouTuber TomSka (ndr, sì per chi lo conoscesse, quello di Asdfmovie), che grazie alla sua donazione di 5.000 sterline è diventato uno dei produttori esecutivi della serie.
Nel 2018, Becky e Joe hanno annunciato dei futuri nuovi episodi per la serie con un breve corto, l’ultimo video caricato sul canale ufficiale, che ad oggi conta oltre 2 milioni di iscritti e 240 milioni di visualizzazioni complessive.
Probabilmente, le nuove puntate verranno trasmesse su Channel 4, visto che la serie sbarcherà presto su questa emittente britannica, come dichiarato da Becky Sloan lo scorso giugno 2020. Un inedito episodio pilota è stato infatti presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2019 ma non è ancora stato rilasciato ufficialmente al grande pubblico.
Rispetto ad una web serie come Salad Fingers, che fin da subito lasciava intuire l’impostazione horror anche solo nel character design, Don’t Hug Me I’m Scared occulta brillantemente le sue reali intenzioni con peluche e pupazzi degni del Muppet Show che si tramutano però ben presto in omaggi a Five Nights at Freddy’s, piuttosto.
Lo spettatore infatti scoverà man mano strani dettagli nel corso dell’episodio, fin quando lo sviluppo non collasserà nel nonsense più cruento, oscuro e spietato.
Lo stesso Pelling ha infatti dichiarato che molte scene sono volutamente poco approfondite per lasciare allo spettatore una totale libertà d’interpretazione: per lui, tutte le analisi e possibili interpretazioni sono tutte ugualmente valide.
Vien da sé che queste affermazioni abbiano gettato le basi per un affezionatissimo e florido fandom. Proprio i fan infatti hanno ribattezzato i personaggi principali in Doi (Yellow Guy), Harry (Red Guy) e Robin (Duck Guy), ed hanno iniziato così ad ipotizzare la lore dell’intera serie.
Gran parte delle teorie concordano sul fatto che DHMIS voglia in realtà porsi come denuncia nei confronti degli show (che vorrebbero essere) educativi per l’infanzia, poiché focalizzati su un eccessivo perbenismo ed un’approssimazione fin troppo becera, che in un certo senso sottovaluta l’intelligenza ed intuizione dei bambini per appiattirla e plasmarla a proprio piacimento.
Proprio nel primo episodio di Don’t Hug Me I’m Scared infatti, si esaspera il concetto di creatività fino a diventare una rigida imposizione (green is not a creative color!, let. il verde non è un colore creativo!) e nei successivi, è possibile vedere perfino il dietro le quinte dello show, come se i tre protagonisti fossero in tutto e per tutto delle star di uno di questi programmi della tv.
Tornando al Muppet Show inoltre, è innegabile come la somiglianza di Doi, Harry e Robin con i personaggi di Sesame Street sia assolutamente intenzionale, proprio per poter fare un immediato e diretto rimando a quei canonici programmi per bambini.
Il celebre canale The Film Theorists (ndr, come di consueto, vi invito calorosamente a seguirlo) ha analizzato gran parte dei fotogrammi di ciascun episodio della serie, evidenziando svariati easter egg: ad esempio, digitando su Google il numero presente sulla cabina dove Harry entra durante i titoli di coda della puntata 5, si può accedere ad un corto segreto.
L’ossessione poi al 19 giugno (data fissa nel calendario di ciascun episodio) potrebbe far riferimento al 19 giugno 1955, giorno in cui i mercati azionari inglesi e americani raggiunsero picchi record in borsa, per menzionare così l’unico e vero scopo di uno show televisivo: i soldi.
Una seconda (ma strettamente collegata) interpretazione riguardo questa specifica data invece potrebbe essere un rimando al Television Act del 1954 che da allora, ha permesso alle televisioni indipendenti di finanziarsi grazie alle pubblicità.
Inoltre, è stato proprio nel 19 giugno 2016 che è stato pubblicato su YouTube l’ultimo episodio di Don’t Hug Me I’m Scared, l’unico in cui la pagina del 19 giugno del calendario cade per dar spazio a quella del 20 giugno, come per evidenziare un netto distacco di questa puntata rispetto alle precedenti.
L’episodio 6, ovvero l’ultimo, è il solo ambientato nella (apparente) vita reale: mostra Doi fare un sogno dove Harry è in quello che sembrerebbe un triste ufficio eppure, è fermamente intenzionato a creare uno show per bambini, a tal punto da interpretare la canzone del primo episodio in uno squallido karaoke.
Dopo che i colleghi (inquietantemente simili a lui) lo beffeggiano aspramente, solo Roy sembra supportarlo.
Ma chi è Roy? Altri non è che un personaggio visto di rado (ma costantemente) in Don’t Hug Me I’m Scared, che dovrebbe impersonare il padre di Doi, ma che in realtà canalizza gran parte delle scene disturbanti presenti nella serie, come quella in cui il figlio lo osserva mentre è intento a guardare un porno o tutte le volte in cui Roy si intravede per qualche secondo.
Stando a The Film Theorist, il sogno di Doi è in realtà un flashback, che mostra esattamente come è stato ideato lo show dei tre protagonisti, ovvero finanziato dall’inquietante Roy ed ideato da Harry.
Proprio Harry infatti è l’unico personaggio in Don’t Hug Me I’m Scared a rompere più e più volte la quarta parete, a mostrarsi perplesso su alcuni colpi di scena, proprio come se non riuscisse a comprendere né tantomeno condividere le pesanti modifiche ed inserimenti promozionali voluti dalla produzione di Roy, fino ad allontanarsi completamente dal programma.
C’è chi invece ha voluto interpretare l’ultimo episodio non come un rimando ad eventi passati, bensì un vero e proprio nuovo inizio per lo show, dove Harry è finalmente libero dalle imposizioni di Roy e può dirigere il programma che aveva sempre desiderato, visto anche il cambio di data menzionato prima.
Ad integrare e anzi fomentare ancor più le speculazioni, vi è perfino una esclusiva (e folle) intervista ai personaggi di Don’t Hug Me I’m Scared dove figura anche Roy, ed i quattro vengono trattati al pari di star televisive, con tanto di foto artistiche in primo piano.
Quindi, cosa aspettarsi davvero da un eventuale seguito? Difficile a dirsi visto che, in tutte le interpretazioni e teorie, l’ultimo episodio sembrerebbe concludere a tutti gli effetti la serie, ma se i creatori manterranno ancora così alta la qualità e la coerenza del contenuto proposto, non ci sono dubbi che si tratterà di un continuo più che degno per la serie.
<Articolo leggermente rimodernato da Leonardo Paccoj >
Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.
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