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The Social Dilemma: la risposta di Facebook

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Objection!

The Social Dilemma è un recentissimo documentario Netflix incentrato su un solo (ed ambizioso) fine: dimostrare la potenziale pericolosità dei social (e non solo) tramite i complessi ed intricati algoritmi (il cui funzionamento è assolutamente oscuro alla quasi totalità degli utenti).

Il lungometraggio ha ricevuto un’accoglienza piuttosto eterogenea: tra chi infatti lo ha elogiato come ottima produzione che chiarifica molti dubbi e perplessità in merito ai social, altri invece lo hanno aspramente condannato per aver semplificato in modo fin troppo approssimativo e drammatico le reali meccaniche in gioco.

Tra i tanti social coinvolti in The Social Dilemma troviamo ovviamente anche quello firmato da Mark Zuckerberg, che non ha perso tempo a difendersi dalle accuse rivolte.

The Social Dilemma: la parola a Facebook

In un documento intitolato “What ‘The Social Dilemma’ Gets Wrong“, Facebook prende in esame vari punti illustrati dal documentario per esporre la propria linea difensiva, accusando a sua volta The Social Dilemma di essere un prodotto che ha distorto la realtà in nome del sensazionalismo.

Primo tra tutti, la questione legata alla dipendenza: stando a Facebook, a seguito degli ultimi aggiornamenti del 2018, l’utilizzo della piattaforma è in realtà diminuito di 50 milioni di ore al giorno.

Parlando invece del celebre algoritmo che filtra specifici contenuti, l’azienda difende con forza il sistema sviluppato, non trovandolo affatto pericoloso come espresso nel lungometraggio bensì utile e molto rilevante.

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Sull’infiltrazione di fake news ed il coinvolgimento della piattaforma nelle elezioni americane, Facebook ammette le proprie colpe, spiegando però di avere quotidianamente ben 70 partner coinvolti nel fact-checking (ndr, verifica dei fatti) e di aver già rimosso 22 milioni di contenuti basati su hate speech (ndr, incitamento all’odio).

Il documento si conclude poi con una frase piuttosto emblematica:

“Sappiamo che i nostri sistemi non sono perfetti e che ci sfugge qualcosa, ma non permetteremo che si faccia disinformazione o si semini odio riguardo Facebook”.

Sta di fatto che sono proprio questi sistemi imperfetti quelli alla fine illustrati anche in The Social Dilemma e che di certo, lo scopo della pellicola non era quello di denigrare i social gratuitamente bensì di spiegare (in modo diretto e senza fronzoli) come determinati strumenti possano influenzare enormemente la società che ci circonda senza rendercene davvero conto.

Dopotutto, resta sempre aperto il dilemma sui social: vanno valutati come risorsa o rischio?

 

 

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Jolandanta

Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.

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