Cinema

Criminal: UK 2, l’esperimento Netflix continua

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La serie internazionale dedicata al mondo degli interrogatori.

Criminal è una serie antologica formata da 4 parti, ognuna dedicata ad un paese specifico (in base alla lingua madre dei registi, sceneggiatori e interpreti), ovvero: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Ideata dai britannici George Kay e Jim Field Smith e prodotta dalla loro compagnia Idiotlamp Productions, la serie/esperimento si compone di tre episodi per nazione (ndr, fun fact: girati in realtà tutti sul medesimo set, sito a Madrid, in Spagna) della durata di circa 40 minuti, rilasciati in contemporanea su Netflix nel settembre 2019.

Criminal si basa essenzialmente su due narrazioni tanto distinte quanto squisitamente ravvicinate:

  • da una parte, vedremo gli inquirenti che parlano direttamente con i sospettati, cercando di spingerli alla confessione in tutti i modi possibili;
  • dall’altra, oltre lo specchio unidirezionale che separa le due stanze (menzionato anche dalla grafica del logo della serie ed accentuato da una cornice al neon rosso), i colleghi commenteranno il tutto, per analizzare il comportamento di ciascun inquisito.

Un espediente un po’ stantio e banale? Diciamo piuttosto furbo e perfino teatrale, perché a rendere il tutto degno della nostra attenzione è la magistrale interpretazione degli attori (spesso delle vere e proprie special guest star), in particolare degli interrogati, coinvolti in vicende molto più complesse di quanto possano sembrare apparentemente.

Non a caso infatti, ogni episodio si intitola proprio come il nome del protagonista delle indagini, le quali toccheranno tutta una serie di tematiche che delineeranno il forte carattere drammatico-psicologico delle storie, specialmente dal punto di vista etico-culturale della specifica nazione.

A partire dal 16 settembre, sarà disponibile sulla piattaforma streaming la seconda stagione di Criminal: UK, composta (inaspettatamente) da ben quattro nuovi episodi. 

Rassicuriamo i lettori dell’assenza di spoiler all’interno della lettura, per permettere a chiunque di recuperare la serie in totale serenità.

Criminal: UK, no comment

Nella prima stagione dell’edizione britannica della serie, abbiamo seguito le tre indagini dedicate ad Edgar, Stacey e Jay. 

Nel dettaglio:

  1. Edgar (un magistrale David Tennant) viene accusato di aver stuprato e ucciso la sua figliastra di 14 anni;
  2. Stacey (un’intensa e brillantemente caratterizzata Hayley Atwell) rischia il carcere per aver tentato di uccidere il compagno violento della sorella;
  3. Jay (un meno celebre ma comunque più che capace Youssef Kerkour) infine è un camionista che potrebbe aver trasportato illegalmente degli immigrati.

Lo spettatore sarà costantemente nel dubbio in merito alla loro innocenza o colpevolezza, in un intreccio narrativo che sembra ispirarsi all’acclamatissima serie statunitense Law & Order: qual è la verità? Chi è il vero criminale?

Vero è che lo sviluppo di ciascun caso ha a disposizione poco tempo nell’episodio, il che potrebbe far storcere il naso per qualche inatteso colpo di scena improvviso pur di raggiungere l’epilogo.

In effetti, in Criminal: UK 1 i fugaci approfondimenti dedicati al team degli investigatori sembrano stonare con l’atmosfera generale come fulmini a ciel sereno, poiché lo spettatore vorrebbe piuttosto maggiori dettagli sui personaggi interrogati (liquidati a volte fin troppo velocemente una volta risolto il caso).

L’ultimo episodio invece cerca di separarsi distintamente dai precedenti, per evidenziare ancor più la lotta contro il tempo e la forte tensione psicologica a cui tutti i personaggi vengono sottoposti, sia investigatori che investigati.

La seconda stagione

Nel rinnovo di Criminal: UK scopriremo invece le storie di Julia, Alex, Danielle e Sandeep, le cui investigazioni saranno affrontate dal medesimo team di investigatori, ma visto in diverse prospettive.

In particolare:

  1. Julia (un’immensa e precedentemente candidata all’Oscar Sophie Okonedo) è la ex moglie di un pluriomicida;
  2. Alex (un sorprendente Kit Harington, iconico Jon Snow di Game of Thrones), agente immobiliare, deve difendersi dall’accusa di aver violentato una ragazza;
  3. Danielle (una camaleontica Sharon Horgan) è una madre che ha deciso di iniziare una lotta virtuale contro i pedofili;
  4. Sandeep (uno straordinario Kunal Nayyar, amato Rajesh in The Big Bang Theory, ora finalmente libero di poter interpretare un personaggio notevolmente più complesso) infine è un omicida che intende negoziare i termini della sua condanna.

Rispetto alla precedente stagione, i toni diventano fortemente più scuri, grotteschi e pesanti: gli inquisiti sembrano quasi perfino sedurre lo spettatore, per convincerlo della propria posizione in merito al caso grazie all’interpretazione impeccabile degli attori e ad alcuni sviluppi spesso totalmente inattesi. 

Il caso di Alex in particolare, potrà sembrare inizialmente il meno originale dei quattro proposti in Criminal: UK 2, eppure sarà proprio il sospettato a catalizzare l’intera attenzione su di sé: lo spettatore sospetta fin dall’inizio di lui anche solo per i suoi atteggiamenti, eppure Alex ci trascina nella sua versione, in tutto il suo egocentrismo disperato (ed esasperato). Degno di nota è anche il personaggio dell’avvocato in questo episodio.

Da un lato, vedere grandi star hollywoodiane fuori dalla loro “naturalità” interpretativa (a cui ci eravamo tutti un po’ assuefatti), contribuisce a destabilizzare la visione, permettendo così un maggiore coinvolgimento. A destar maggior sorpresa è proprio l’episodio dedicato a Sandeep, dove il pubblico dovrà rendersi presto conto che il buon Kunal non è affatto un semplice attore da commedia leggera.

Ma come nei primi episodi iniziali, non mancheranno i sipari dedicati ai detective della squadra, eppure in questo caso, si addenseranno all’episodio in modo più omogeneo e lineare, senza spezzare improvvisamente la narrazione proposta, bensì trasportando lo spettatore nelle riflessioni dei detective.

In un certo senso, questo rinnovo supera di gran lunga la prima parte della serie.

Gli altri capitoli internazionali della serie

Non è ancora stato reso noto il relativo rinnovo delle altre versioni di Criminal.

Ad ogni modo, per chiunque fosse interessato a recuperare la serie nella sua interezza, sconsigliamo la visione degli episodi in una volta sola, poiché la stessa ambientazione e struttura delle vicende potrebbe risultare pesante e meno coinvolgente di quanto gli autori avrebbero voluto. Insomma: Criminal va centellinato, e gustato gradualmente.

Vero è che proprio le differenze culturali tra una nazione ed un’altra mantengono alto l’interesse e la curiosità dello spettatore: vedremo infatti un eccesso di emozioni nella versione spagnola, l’esatto opposto invece per l’edizione tedesca (che punta piuttosto su vicende più cupe), ed infine una maggior complessità nella narrazione francese.

Dopotutto, senso stesso della serie è mostrare come un medesimo “format” possa essere plasmato in differenti sfumature e colori, dettate dal contesto eterogeneo.

Lasciamo quindi ai lettori la decisione su quale edizione sia la migliore. Chissà che un giorno il “progetto Criminal non venga ampliato anche ad altri paesi: una speranza a dir poco allettante, in effetti.

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Jolandanta

Scrittrice free lance, ammette senza alcun problema di essere appassionata di erotismo, in tutte le sue forme, sfumature e colori. Fate l'amore non fate la guerra, diceva qualcuno. Ebbene, non è poi così male come idea, dopotutto.

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