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RuNet: cos’è e come funziona l’internet russo “sovrano”

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Il web più russo che mai.

Il 16 e 23 Aprile 2019 è stato approvato dal parlamento russo un disegno di legge chiamato  “Programma nazionale di economia digitale” entrato in vigore il 1° novembre dello stesso anno e che getta le basi all’internet russo noto come RuNet.

Secondo questa legge (che in realtà si tratta di una di una modifica alla legge federale “Sull’informazione, sulle tecnologie dell’informazione e sulla difesa dell’informazione” del 2006), le autorità russe possono isolare il paese dall’Internet globale: in parole semplici, è come se la Russia avesse un gigantesco intranet.

Andando più nello specifico, per fare questo, le autorità Russe dovrebbero creare un domain name system (Dns) alternativo che consenta il funzionamento d’internet anche se la Russia dovesse essere tagliata fuori dalle infrastrutture straniere.

La manifestazione a Mosca contro RuNet

La stessa legge dice anche che in momenti di emergenza, il Cremlino avrà la possibilità di chiudere le connessioni (all’interno del Paese o con il world wide web). Per fare questo secondo la legge, i fornitori dovranno installare sulle loro reti, entro il 2021, un’infrastruttura speciale fornita dal governo.

Lo stesso presidente Vladimir Putin ha parlato del nuovo disegno di legge durante una dichiarazione fatta all’agenzia di stampa ufficiale russa TASS, dichiarando:

“RuNet mira esclusivamente a prevenire eventuali conseguenze negative di una disconnessione totale dalla rete globale, ampiamente controllata dall’estero”

Stando invece all’agenzia di stampa russa non governativa RIA-Novosti , l’obiettivo del governo è quello di fornire un Internet “sostenibile, sicuro e funzionante” e attraverso il sistema di indirizzi internet controllati, i cittadini russi  che vogliono visitare Facebook, per esempio, potrebbero essere reindirizzati al social network russo VK.

Il nuovo potere della Roskomnadzor

Questa nuova norma affiderebbe così nuovi poteri all’organo russo che si occupa del controllo delle telecomunicazioni: Roskomnadzor (Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e della comunicazione di massa).

Lo stesso organo che nel 2015 ha fatto diventare illegale i meme su personaggi pubblici in Russia poiché: «violano le leggi che governano i dati personali e danneggiano l’onore, la dignità e gli affari delle figure pubbliche».

La schermata del sito web della Roskomnadzor

La sua funzione principale è sempre stata quella di regolare i media tradizionali e soprattutto internet, ma n questa nuova legge, invece, si occuperà del controllo centralizzato della rete durante i momenti di emergenza, creando un sistema domini autorizzati dal governo:

“L’agenzia creerà un sistema nazionale di nomi di dominio, a partire dal 1° gennaio 2021, i fornitori di servizi internet dovranno utilizzare solo i domini che si trovano soltanto in questo sistema. Gli ISP che rifiuteranno, questo nuovo sistema saranno disconnessi e non potranno più fornire servizi internet in Russia.”

Protesta in Russia contro RuNet

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Quando uscirà RuNet?

Il 1 gennaio 2021 è la data scelta per l’entrata in funzione ufficiale di Runet. Ma non tutti i cittadini russi sembrano essere concordi alla sua applicazione. 

Infatti, in merito ha dichiarato Alexander Isavnin di The Internet Protection Society durante un’intervista sul sito Global Voices:

“Riteniamo che non solo non ci saranno arresti su larga scala, ma non ci saranno nemmeno blocchi di grandi piattaforme digitali. Cioè nessuno bloccherà  YouTube o Facebook. Con questa  legge ci sarà, invece, la possibilità (per motivi legali) di richiedere la cancellazione di determinati contenuti da queste piattaforme…”

Le proteste a Mosca contro l’internet sovrano

La legge che riguarda RuNet  ha generato infatti molte proteste: per esempio, il 10 marzo 2019, quasi 15  mila persone si sono riversate nelle strade di Mosca per protestare e sono state arrestate 15 persone.

Durante questa manifestazione molte testate giornalistiche  internazionali  hanno intervistato le persone che protestavano: “Se non facciamo nulla, la situazione peggiorerà. Le autorità continueranno a seguire la propria strada e verrà superato il punto di non ritorno “

Alcune persone hanno protestato con cartelloni che raffiguravano  Pavel Durov (il fondatore di Telegram) come un santo ortodosso. Non a caso infatti il servizio di messaggistica ha rischiato di chiudere nel 2018 perché si era rifiutata di fornire le chiavi  al servizio di intelligence FSB, ma fu proprio il dissenso di molti utenti a costringere il governo di Vladimir Putin a sospendere la chiusura di Telegram.

L’arrivo di RuNet significa (molto probabilmente) che la Russia intende controllare i suoi cittadini come avviene in Cina con il suo Great Firewall,  ma è ancora presto per capire le ripercussioni che avrà questa legge nella vita dei russi.

 

 

 

 

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Diego Aguirre

Alieno Nerd che ha lavorato dentro un museo di videogiochi sotto copertura. Attualmente si dedica all'esplorazione spaziale alla ricerca della nerdaggine pura. Adora la birra.

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