Molti già lo sapranno, ma internet è un mare pieno di personaggi di fantasia, a tal punto che inserendo il proprio nome sulla barra di ricerca e a fianco parole chiavi quali “The Hedgehog/Pony/ecc.“, come suggerivano alcuni meme, si avrà la certezza quasi matematica di trovare qualcuno che avrà già realizzato un “OC“.
Che cos’è un “OC“? La sigla sta per “Original Character“, ovvero un personaggio originale inventato che può nascere da zero o essere ispirato ad un qualsiasi media e in particolare negli esempi citati prima con il rispettivo nome inserito.
Nel corso degli anni è già capitato più volte di vedere questi personaggi e i loro creatori diventare virali in una nicchia di persone, ma cosa succederebbe se questa mania per un personaggio originale esplodesse e diventasse di portata mondiale?
Ebbene, tale domanda ha effettivamente ricevuto una concreta risposta.
Il calendario segna la data: 13 Settembre 2018.
Durante un Nintendo Direct, viene mostrato New Super Mario Bros U “Deluxe”, un port per Switch del platform 2D già rilasciato nel 2012 per lo sfortunato WiiU, nella speranza che come molti altri titoli portati su quella che ai tempi era la neonata console della grande N, quali Capitan Toad o Mario Kart 8 Deluxe, potessero essere riscoperti e giocati.
La differenza principale con il titolo originale è la presenza di Toadette, la versione femminile del funghetto Toad e, come verrà descritto più avanti, della vera miccia di tutta la vicenda: un power-up a forma di corona di Peach che le permette di trasformarsi in una sua versione in miniatura, Peachette.
Apparentemente si stava trattando di un trailer abbastanza anonimo per un gioco che ad oggi conta sorprendentemente parecchie vendite (quindi la strategia di “nuova vita” dei port funziona dopo tutto, ndr), tuttavia dopo le vicende di Super Mario Odyssey e il funzionamento del co-protagonista, un cappello di nome Cappy (il quale permette a Mario, se lanciato addosso ad un nemico, di prenderne il possesso del corpo, ndr), la nuova fantomatica “Super Corona” fece sorgere spontaneamente delle domande sulla vera efficacia del suo funzionamento.
Qualche giorno dopo il Direct, su Twitter divenne virale una vignetta dell’artista “ayyk92“, la quale mostra una reinterpretazione del finale proprio del sopracitato Super Mario Odyssey.
A seguito del rifiuto di Peach da parte di entrambi i pretendenti, Bowser propone a Mario di utilizzare la famigerata Super Corona su di sé per riparare ai loro cuori entrambi spezzati.
Nacque così Bowsette (dalla fusione Bowser + Toadette, ma non proprio corretto rispetto a “Peachette”, ndr), come visibile nella vignetta originale mentre passa vicino al campo da tennis casualmente in compagnia di Mario ed è in tutto e per tutto simile alla Peach originale (dall’espressione poco decifrabile, ndr), se non per l’abbigliamento nero, i classici bracciali borchiati di Bowser e le iconiche corna draconiche del Re Koopa.
E da questa piccola goccia, com’era prevedibile, il vaso di internet traboccò abbondantemente.
Molteplici mani iniziarono a sbizzarrirsi dando origine ad un’infinità di fanart, cosplay, comparse in altri titoli tramite mod e anche reinterpretazioni del personaggio in mille modi diversi tra cui la seconda versione di lei più conosciuta, ovvero con i capelli rossi e un cambio di carnagione per renderla più vicina al Bowser originale.
Ovviamente emersero anche le immancabili rule 34, che non si limitavano al solo mondo del 2D ma colpirono anche quello reale, tanto che “Bowsette” divenne persino una delle parole più cercate su Pornhub in quel periodo, dove fioccavano sia video amatoriali che di brand grossi dell’industria.
Inoltre, il fenomeno non si limitò solamente a Bowser come unica possibilità di variante estetica di Peach, ma riuscì a plasmare anche tanti altri abitanti del Regno dei Funghi che vennero “principessizzati“, dai Boo alle piante Piranha, passando per Yoshi ma anche Mario e Luigi stessi, senza alcun freno o tanto meno pietà.
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In fin dei conti, risulta impossibile non constatare che la risonanza di questo trend fu talmente forte da diffondersi ovunque in meno di un mese e così costante da venir mantenuto sotto i riflettori attivamente fino ad almeno due mesi dopo, continuando a sfornare materiale su materiale senza sosta.
Uno standard piuttosto alto per la dinamicità sostitutiva di internet.
Intanto, il colosso di Kyoto osservò con probabile disgusto tramite un semplice “no comment“ (visto il trattamento parecchio geloso che spesso riserva alle sue IP, ndr) misto a curiosità, godendosi addirittura un netto rialzo economico del proprio valore in borsa del 2%, non proprio confermato se dovuto al fenomeno mediatico ma abbastanza palese.
Inoltre, anche stavolta, la smania di internet ha portato ad una rivelazione curiosa, ovvero che l’esistenza di qualcosa simile a Bowsette era già stato pensato da Nintendo ed è stato scoperto grazie all’artbook di Super Mario Odyssey, uscito un anno dopo (2019) nel Sol Levante: i designer avevano pensato ad una controparte malvagia di Cappy, alleata di Bowser e dotata dei suoi stessi poteri, e su chi usarla se non su Peach?
Di conseguenza, si è ottenuta anche un’idea di come poteva essere la Bowsette “canonica“, la quale ricorda, anche se non più di tanto, la neonata superstar dell’internet.
Sempre la software house nipponica, all’uscita del gioco, mise però un punto definitivo alla questione andando a rispondere alla domanda scatenante del fenomeno: la Super Corona è un power-up utilizzabile da chiunque?
Ebbene no, la corona è un power-up esclusivo che solo Toadette può usare nello stesso gioco in cui ha debuttato come parte del cast giocabile in 2D.
Tirando le somme, quindi, anche questa volta la community web ha un po’ distorto la realtà effettiva della fonte originale, tuttavia generando un’escalation di effetti difficilmente dimenticabili.
Ad anni di distanza da questo “momento internet” ormai diventato storia, la domanda che sorge è sempre una: perché? E cosa è rimasto oggi della principessa draconica?
Le risposte sono molteplici e probabilmente tutte giuste, che spaziano dalle sfumature filosofiche, ad esempio il mostro che diventa uomo o il cattivo che si schiera col buono per necessità, all’ambiente LBGT+, come il cambio d’identità di genere (rule63… ndr) o di orientamento sessuale.
Tutto ciò ha sicuramente dato una bella scossa alla globalità di internet, in quanto ormai è entrata a fare parte dell’Olimpo delle “waifu internettiane” e viene riportata ciclicamente in vita ad ogni annuncio di un prodotto legato all’idraulico più famoso del mondo.
Esempi variano dalla continua richiesta dei fan di inserirla ufficialmente in Super Smash Bros alle innumerevoli fanart di Jack Black vestito da Bowsette, in quanto doppiatore di Bowser nel film in futura uscita di Super Mario della Illumination (2023), casa di produzione dei Minion.
Dopo tutto, internet non ha mai abbandonato davvero la principessa dalle grandi corna ed è probabile che non lo farà mai.
Il weeb (di merda) della Redazione. Appassionato di Horror, Gore ed Eroguro ed enciclopedia vivente su tutto ciò che riguarda il macabro e il disturbante.
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