I Rage Comics, conosciuti anche come Rage Faces, sono una forma di webcomic divenuta meme, caratterizzata da disegni particolarmente sintetici e sgraziati, spesso realizzati attraverso software di disegno altrettanto basilari come MS Paint.
Questi fumetti rappresentano generalmente brevi sketch di vita quotidiana, in particolare momenti imbarazzanti o frustranti, che si concludono con battute spiazzanti.
I personaggi che li animano, detti rage faces, sono divenuti in breve tempo delle vere icone dell’Internet, e la loro popolarità li ha portati a essere inclusi all’interno applicazioni per la creazione facilitata di nuove strisce, i cosiddetti rage comic generators o rage makers.
Nonostante l’età avanzata che li rende a tutti gli effetti un pezzo di archeologia internettiana, godono ancora del favore di una larga fetta di appassionati e continuano ad influenzare più o meno consapevolmente altre produzioni virali decisamente più recenti.
Vale dunque la pena ripercorrere le tappe della loro evoluzione e del loro invitabile declino, che come molte altre produzioni analoghe vede come principali artefici 4chan e Reddit.
Le prime rage faces comparvero per la prima volta sulla board /b/ di 4chan a metà del 2007 e avevano solo pochi tratti in comune con quelle che sarebbero divenute note al grande pubblico.
Il primo esempio di rage comic completo arriva però solo nel 2008: composto da appena 4 vignette, vede il debutto di una delle rage faces più iconiche, il Rageguy, anche noto come FFFFFUUUUUUUU.
Il personaggio riscosse da subito un grande successo, tanto che, nel gennaio del 2009, gli venne dedicato un subreddit omonimo, chiamato anche F7U12 (in riferimento al numero corretto di “F” e “U” in un’esclamazione di rabbia).
Ciò permise ai rage comics di allargare il loro bacino di utenza e il numero di personaggi ritratti al loro interno. Fu in questo periodo che comparvero, tra le altre, le faces di Fuck Yea, Me Gusta e Everything Went Better Than Expected, e Dan Awesome fondò il sito Rage Maker per permettere a chiunque di sfruttare questi personaggi per i loro rage comics.
Un caso particolare fu la genesi della Trollface, forse la rage face più nota e usata. Questa nacque casualmente su deviantART nel 2008 per mano di Carlos Ramirez, aka Whynne, illustratore di Oakland, nel tentativo di disegnare un altro personaggio: Rape Rodent.
Inizialmente venne utilizzata da Ramirez come parodia dei veri troll di 4chan presenti sulla board /v/, dedicata a discussioni di ambito videoludico, ma divenne ben presto popolare anche su Reddit, entrando a far parte stabilmente della famiglia dei rage comics.
Il 16 luglio 2011 venne fatta circolare su F7U12 una mail reclamo di Ramirez, il quale lamentava che l’uso della Trollface all’interno del subreddit violava le norme del copyright, chiedendone perciò la rimozione.
L’utenza del sito si preoccupò non poco della mail, basti pensare che la board su cui venne condivisa si chiamava “Looks like f7u12 is done”, ma fu lo stesso Ramirez che, all’interno della board, chiarì i suoi intenti con la seguente frase:
“Sapete cosa mi rende felice? Trollare Reddit e vedere una sh!tstorm come questa prendere forma.”
Insomma, il creatore della Trollface non era poi tanto diverso dai troll che voleva parodiare.
Sta di fatto che Carlos Ramirez detiene realmente il copyright sulla Trollface, e ciò gli ha fruttato non pochi guadagni.
In un’intervista del 2015 rilasciata a Kotaku ha dichiarato di aver guadagnato più di 100.000 dollari dallo sfruttamento della licenza, pur precisando di non avere nulla in contrario sul libero utilizzo del personaggio, purché non a scopo di lucro.
Cinque mesi dopo la trollata di Ramirez, ci fu un’altra data importante per i rage comics.
Il 24 dicembre 2011 Facebook rese disponibile la condivisione di sticker ritraenti le rage faces attraverso l’app Messenger, facendole uscire definitivamente dalla bolla dei forum per diffondersi prepotentemente sui social network.
Da lì in poi si susseguirono comparsate sempre più massicce su piattaforme come YouTube, Twitter e Instagram. Persino Apple rilasciò gratuitamente, nel febbraio del 2012, The Rage Comics App sul proprio Appstore.
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Dopo questo exploit, iniziò però anche la parabola discendente dei rage comics, la cui estrema semplicità che ne aveva decretato il successo finì per trasformarsi in pura e semplice banalità agli occhi di un pubblico sempre più smaliziato nei confronti del linguaggio visivo del web.
Eppure questi non divennero mai davvero “un meme morto”, grazie soprattutto alla piattaforma che più di tutte ne decretò il successo: Reddit.
r/fffffffuuuuuuuuuuuu continua a essere uno dei subreddit con più membri in assoluto, ben 885.000, e a sfornare rage comics con irriducibile assiduità, dimostrando che questa forma di linguaggio è ancora apprezzata da molti e lo sarà (ndr, forse) per sempre.
Ryan Swanson, uno dei moderatori di F7U12, spiegò in questo modo la ragione del successo dei rage comics:
“I volti semplificati sono solo espressioni esagerate, quindi sono praticamente universali da questo punto di vista. Ciò consente loro di essere utilizzate come strumento narrativo. “
Questa interpretazione trova riscontro anche negli studi del fumettista e saggista Scott McCloud sul concetto di astrazione. Nel suo saggio illustrato “Capire il fumetto”, McCloud spiega che, quanto più un disegno risulta minimale, tanto più questo trasmetterà l’essenza della figura rappresentata, facilitandone così la comprensione e il coinvolgimento da parte del fruitore.
Per una persona non avvezza alle dinamiche della narrazione visiva, le figure realistiche dotate di elementi complicati come prospettiva e regia sono difficilmente approcciabili da un’utenza massiva, che invece troverà assai più maneggevoli delle rappresentazioni stilizzate, bidimensionali e archetipiche come le rage faces.
Anche Dan Awesome ha contribuito a sdoganare questo concetto:
“Un esempio perfetto è la sad ‘Ok’ face’. Solo guardare quella faccia ti dà una buona comprensione di come si sente quella persona. Esprimere la stessa identica sensazione a parole richiederebbe un po’ di scrittura creativa”.
Il giornalista Paul Boutin, esperto di cultura pop, ha invece fornito sul New York Times un’altra spiegazione per la popolarità dei rage comics, ossia la loro proprietà catartica.
A questo proposito ha scritto:
“[Nei rage comics] I lettori si identificano con la frustrazione dell’autore per essere stato costretto a fare i conti con banali sciocchezze.”
Nel medesimo articolo Boutin fornisce un pratico tutorial per chiunque voglia cimentarsi nella creazione di rage comics per dare sfogo alla propria rabbia repressa quotidiana.
Non stupisce, quindi, che un linguaggio così immediato abbia ottenuto un riscontro internazionale tanto massivo, soprattutto sui social network, né che una larghissima fetta di persone continui ancora e (ndr, forse) continuerà per sempre ad adoperare i rage comics per narrare le proprie o altrui sventure.
Conosciuto internettianamente con il nickname "Mr Vendetta" - ispirato all'omonimo film di Park Chan-wook, non al maledetto fumetto di Alan Moore - questo strano essere ha assunto le forme più disparate: blogger, vlogger, redattore, finanche gestore di gruppi Telegram e Facebook. E dire che nella vita voleva fare i soldi.
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