Come un film basato su una stanza ha cambiato la storia del trash e dei Golden Globe.
The Room è un film indipendente del 2003, scritto, diretto, prodotto e interpretato da Tommy Wiseau.
Il film è uno dei più famosi Z-movie della storia che, involontariamente, cambiò per sempre gli attori e il trash.
Ma di cosa parla The Room?
La trama di The Room è molto basilare: Tommy Wiseau interpreta Johnny, un bancario di San Francisco protagonista del film.
Jonny vive una vita tranquilla e progetta di sposarsi con la sua fidanzata, Lisa, la quale però nasconde un segreto. Lisa, infatti, tradisce Jonny con il suo amico Mark, che vive nello stesso palazzo della coppia.
Il nome “The Room“ deriva dal fatto che moltissime scene del film si svolgono all’interno di una singola stanza, ovvero il salotto della casa di Jonny e Lisa.
The Room è così particolare e strano da essere praticamente inspiegabile a parole.
Il film è una vera e propria esperienza che eleva il trash a un livello superiore, soprattutto grazie all’interpretazione di Wiseau: una recitazione così sbagliata, costantemente sul filo dell’incapacità e del surreale che spiazza completamente lo spettatore, il quale inizia a farsi mille domande su ciò che sta guardando, senza però riuscire a trovare nessuna risposta durante la totalità del film.
Le scene inutili che riempiono il film, la recitazione scadente dei co-protagonisti e una sceneggiatura che definire folle è un complimento rende tutto più incredibile e surreale: in ogni scena c’è qualcosa da criticare e commentare, oltre a un potenziale meme (ndr, probabilmente molte scene hanno già ispirato memes del web, visto che alcune di esse mi hanno dato un senso di déjà vu).
L’accoglienza del pubblico
Nelle sale il film incassò appena 1.800 dollari a fronte di un budget di 6 milioni, un flop così grande da bloccare il doppiaggio e la distribuzione fuori dagli Stati Uniti.
Inoltre, all’uscita, The Room fu demolito dalla critica; addirittura Ross Morin, ricercatore di studi cinematografici, lo trovò così pessimo da definirlo “il Quarto Potere dei film brutti“.
The Room sembrava quindi destinato al dimenticatoio ma, come succede per molti “so bad it’so good“, riesce ad ottenere un buon successo nel mercato home video, nel web e in alcuni cinema secondari come film della mezzanotte, diventando un cult del trash.
Questo effetto positivo sul pubblico è probabilmente dovuto anche a Wiseau, che si rivela essere nelle interviste e durante le apparizioni pubbliche un soggetto simpatico e divertente ma allo stesso tempo misterioso e stralunato, come se vivesse in un mondo tutto suo.
Probabilmente, a rendere ancora più strano il nostro protagonista, è il mistero riguardante le sue origini, visto che nessuno sa dove Wiseau sia nato e cresciuto ed egli è molto restio a parlarne, se non per autodefinirsi come un “americano puro“.
Cosa succede dopo un trash di successo?
Di solito, dopo un trash di successo, gli attori vanno incontro a due destini:
- Riescono a sfruttare il film come una rampa di lancio, riuscendo ad affermarsi nell’industria cinematografica (un esempio celebre è George Clooney che da giovane recitò in “La vendetta dei pomodori assassini“);.
- Non riescono a sfruttare la notorietà e finiscono ben presto nel dimenticatoio.
In questo caso, con lo scemare del successo iniziale, tutti gli attori sembravano destinati a non proseguire la loro carriera nel mondo del cinema. Greg Sestero però, l’attore che interpreta il ruolo di Mark, decise di intraprendere una terza strada, diversa e inusuale.
Sestero, dopo l’uscita di The Room, evitò di parlare seriamente del film, trattando le domande sull’argomento con tono scherzoso. Nel 2011, però, l’attore annunciò che avrebbe rotto il silenzio con un libro intitolato “The Disaster Artist: My Life Inside The Room, The Greatest Bad Movie Ever Made“.
Il libro, pubblicato nel 2013, racconta l’esperienza di Sestero sul set di The Room e della sua amicizia con Wiseau.
Il libro svela anche molti misteri irrisolti sulla vita di Wiseau: infatti, Greg afferma che Tommy ha origini polacche (ndr, sicuramente il suo strano accento poteva essere un indizio) e che Tommy Wiseau non sia il suo vero nome ma che sia il nome d’arte di Piotr Wieczorkiewicz.
Il libro, diversamente dal film, piacque tantissimo a critica e pubblico. Nel 2014 Sestero vince il premio per miglior libro di non-fiction al “National Arts & Entertainment Journalism Awards” e nel 2015 la versione audiolibro, narrata da Sestero, arriva in finale per il premio di miglior audiolibro comico agli Audie Awards.
Fra i tanti estimatori del libro c’era anche James Franco, il quale, affascinato dalla storia, decide di girarsi un intero film sopra intitolato “The Disaster Artist“.
The Disaster Artist
The Disaster Artist racconta la storia della travagliata amicizia fra Greg Sestero e Tommy Wiseau, interpretati rispettivamente da Dave e James Franco, e tutto ciò che è successo sul set di The Room.
Il film, uscito nelle sale americane a Dicembre del 2017, fu subito un successo. Nel 2018 viene candidato agli Oscar per la categoria “migliore sceneggiatura non originale” e grazie ad esso James Franco vinse il Golden Globe come “migliore attore in un film commedia o musicale”.
L’interpretazione di James Franco è veramente di alto livello: egli diventa un clone di Tommy Wiseau, copiando perfettamente le sue particolari movenze e le sue peculiarità nel parlare.
Va detto però che nei vari video confronto fra “The Room” e “The Disaster Artist” si vede Franco che, anche sforzandosi, non riesce a recitare così male come Wiseau. Ciò fa capire ancora una volta quanto The Room sia speciale ed inarrivabile, trascendendo il concetto di film che siamo abituati a conoscere.