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“Pool’s Closed”: le invasioni di Habbo Hotel

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La piscina è chiusa.

Pool’s Closed è uno slogan associato ad una serie di azioni portate avanti da numerosi anon (ovvero anonimi, e non solo) nel videogioco online Habbo Hotel atte a rovinare l’esperienza degli altri giocatori impedendo loro di accedere alle sue zone più popolari, fra cui la piscina.

Le origini di “Pool’s Closed” risalgono ai raid effettuati nel Luglio del 2006. In quel periodo, infatti, su 4chan iniziò a circolare una voce secondo cui i mod di Habbo fossero razzisti, e che questi abusassero del loro potere al fine di impedire l’accesso all’hotel a buona parte degli avatar di colore.

Questi rumors scatenarono l’ira dell’imageboard, che rispose a questo “odio razziale” tramite il primo episodio definibile come raid.

L’inizio di un’era

Gli anon imbracciarono le loro “armi virtuali” il 6 Luglio 2006, bloccando le zone più popolari del gioco grazie alla proprietà di collisione tra modelli in Habbo. Tutti gli avatar “troll” erano costruiti sullo stesso schema: uomini neri con la capigliatura afro vestiti con una giacca elegante.

Il primo raid era cominciato e le zone messe in quarantena, fra cui la piscina, vennero dichiarate chiuse per AIDS (o per la presenza di etnie affette dalla stessa malattia).

Nelle zone inaccessibili, inoltre, gli anon erano soliti creare delle formazioni a svastica con i propri avatar, ovvero le cosiddette SwastiGET.

Oltre a questo, i partecipanti non mancarono di spammare in chat messaggi copypasta e ovviamente, la celebre frase, “Pool’s Closed due to AIDS”, ormai leggendaria sul web.

Screenshot del raid del 2006

Il 12 Luglio, dopo quasi una settimana, il raid raggiunse l’apice della sua estensione. Il gruppo era ormai composto da numerosissimi anon provenienti da YTMND, Encyclopedia Dramatica, 4chan e 7chan.

I partecipanti presero il nome di /b/lockers, dalla board “random” (/b/) di 4chan.

Il giorno seguente (e per alcuni giorni) Sulake mandò offline i propri server, al fine di prendere alcuni provvedimenti per evitare l’avvenimento di ulteriori attacchi. Alcune delle parole più utilizzate dai /b/lockers, come harbl o “AIDS“, vennero bannate dalla chat di gioco, ma senza riuscire a scongiurare ulteriori incursioni.

In seguito a questo primo evento, i mod di Habbo divennero ancora più razzisti, bannando pressoché qualsiasi avatar simile a quelli utilizzati dai /b/lockers, di fatto rendendo i raid ancora più frequenti.

“Pool’s Closed” e il “Pool Tool”

Nel 2008 gli attacchi diventarono così popolari che venne creato un software, conosciuto come “Pool Tool” (ovviamente derivante da “Pool’s Closed”), con l’obiettivo specifico di permettere a chiunque di partecipare ai raid in modo decisamente più efficace.

Screenshot del Pool Tool v5

Il programma, arrivato fino alla settima versione, permetteva di floodare a diverse velocità in chat (ndr, letteralmente “inondare” di messaggi ripetitivi), di associare diverse copypasta ai vari tasti F* ed infine di effettuare degli screenshot in game.

In teoria, le features erano molte di più (perlomeno nella versione 7), ma buona parte di queste vennero rese non funzionanti a causa del passaggio di Habbo da Shockwave ad Adobe Flash Player.

Oltre queste funzionalità, all’interno della cartella di download, sono presenti degli screenshot utilizzati per dare consigli su come comportarsi durante i raid e altri file di testo contenenti suggerimenti di diverso tipo.

La fine di tutto?

Da “Pool’s Closed” in poi la situazione divenne praticamente insostenibile, tra attacchi “ufficiali” ed iniziative di singoli volenterosi.

Tutto però fu costretto a fermarsi: nel 2009 venne rilasciato un aggiornamento che eliminò le collisioni tra modelli, rendendo di fatto impossibile bloccare le diverse aree agli altri utenti.

Vi furono ulteriori tentativi di raid, ma, come si può facilmente immaginare, nessuno di questi ebbe successo.

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“Pool’s Closed”, Habbo Hotel e Pedofilia

Tutto sembrava perso, fino a quando, nel 2012, Habbo ebbe un allarme pedofilia, trattato persino da diverse testate molto importanti che divulgarono la testimonianza di vari ragazzini, oggetto di molestie nel gioco.

Sulake, ovvero la casa produttrice di Habbo, fu costretta a prendere dei provvedimenti e decise di bloccare l’intero sistema di chat per una settimana, al fine di implementare delle funzionalità che potessero risolvere questo enorme problema.

Il numero di giocatori, prevedibilmente, calò a picco e i vecchi /b/lockers si resero conto che, per portare avanti dei raid, bastava una loro massiccia presenza, facilmente raggiungibile dato lo scarso numero di utenti attivi in quel periodo.

Da questo momento ricominciarono le incursioni che proseguirono fino ai giorni nostri, con un ultimo raid ufficiale avvenuto il 5 Dicembre 2019.

“Pool’s Closed” nel mondo reale

4Chan e compagnia da sempre portano avanti campagne “particolari”, quindi, perché parlarne?

In realtà, si possono trovare due spiegazioni: da un lato è uno dei raid più popolari di sempre, ormai parte della cultura internet, mentre, dall’altro lato, questo fenomeno ebbe notevoli conseguenze anche nel mondo reale.

SwastiGET presso la sede di Sulake.Tra le varie rievocazioni vi è un raid effettuato fuori dalla sede di Sulake in Finlandia, caratterizzato dallo stesso outfit afro utilizzato nel gioco e dalla formazione di una swastiGET.

Altri esempi possono essere la presenza di numerosi cartelli di “Pool’s Closed” appesi presso piscine locali oppure le varie testimonianze di scherzi telefonici relativi a perdite di sangue infetto da AIDS in piscina.

La storia di Mary Alice Altorfer

Gli avvenimenti nel mondo reale furono numerosi, certo, tuttavia ve ne fu uno ancora più popolare, che ottenne risonanza anche da alcuni canali di notizie locali.

Una donna texana, Mary Alice Altorfer, trovò appeso il cartello “Pool’s Closed” presso la piscina locale esattamente il giorno dopo averci portato la sua nipotina nera.

Cartello di “Pool’s Closed”

Credendo che fosse una sorta di apartheid, o comunque un attacco nei suoi confronti, decise di chiamare l’emittente televisiva locale, dichiarando la discriminazione razziale promulgata dal cartello. In poche parole, la donna vide quel segnale come un “divieto ai neri di entrare in piscina”, senza ovviamente conoscere quale fosse il suo reale background.

In seguito, il suo numero di telefono venne divulgato e fu ovviamente utilizzato da Anonymous e dai /b/lockers sia per provare a fornire spiegazioni sia per portare avanti delle molestie nei suoi confronti.

In conclusione

Nel 2020, i raid sembrano ormai arrivati al proprio termine, dato che ormai l’ultimo raid risale a quasi un anno fa.

Tuttavia, tutto quello che è stato Habbo rimarrà presente nella storia di internet, probabilmente per sempre.

Per quanto riguarda Sulake, non sembra aver preso molto malamente questi attacchi: nel gioco, ora come ora, sono presenti molti easter egg che si riferiscono ai vari raid, come alcune decorazioni ambientali.

Sembra quasi che, insomma, Sulake sia ormai felice di essere stata parte di uno degli eventi videoludici più popolari di sempre, ormai entrato nella Hall Of Fame del mondo dei videogiochi.

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Matthias

"Datemi un argomento ed internet: vi dirò ogni cosa".

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