Categorie: Videogiochi

Super Mario 64: fra complotti e realtà

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Super Mario 64 e le teorie che lo riguardano: alcune rivelatesi reali, altre assurdi complottismi.

L’anno è il 1996: la quinta generazione di console era appena stata inaugurata e Playstation da due anni si era imposta sul mercato come la regina indiscussa dei 32 bit.

Fu proprio allora che un nuovo arrivo scosse il panorama videoludico: era appena uscito il Nintendo 64 e con esso l’ottavo capitolo della serie di Mario, figlia prediletta di Shigeru Miyamoto.

Il Nintendo 64 e la cartuccia di Mario 64

L’impatto di Super Mario 64 fu devastante, al punto che ancora oggi è ricordato come uno dei più grandi capolavori della storia dei platform. Da esso sono nate le teorie più disparate: alcune dimostratesi corrette, altre folli e surreali.

Una tecnologia rivoluzionaria

La quinta generazione di console fu caratterizzata dall’assunzione dello standard a 32 bit. Essa fece quindi da scenario per la tanto agognata transizione dalla grafica 2D a quella 3D.

Nintendo però non si accontentò di poter usare nei suoi giochi dei semplici modelli poligonali: Il Nintendo 64 (spesso abbreviato in N64) doveva imporsi come vittorioso in un contesto dominato da quelle che per allora erano tecnologie già all’avanguardia, fu quindi necessario alzare l’asticella.

N64 fu il bambino prodigio dei tardi anni novanta: la sua CPU non si limitava all’architettura a 32 bit adottata dai suoi coevi, dovette invece raddoppiare le grandezze in gioco. Il formato a 64 bit del processore della console nipponica fu una dimostrazione di potenza, ciò che ai tempi si poteva definire un vero titano.

Una scena di gioco in Mario 64

La casa di Kyoto però non fu solo responsabile di una rivoluzione dell’hardware: Super Mario 64, infatti, cambiò per sempre il mondo dei platform.

Lo sviluppo del gioco iniziò parallelamente a quello di Star Fox, doveva quindi uscire per SNES sfruttando la tecnologia del chip FX. L’idea iniziale era quella di usare i modelli poligonali per realizzare una grafica 3D in un titolo che doveva essere un semplice platform con visuale isometrica.

Fortunatamente, Miyamoto realizzò le potenzialità delle tre dimensioni e decise di rimandare la nascita dell’ottavo capitolo della serie al lancio della successiva console Nintendo. Mario 64 venne messo in commercio lo stesso giorno dell’N64; il suo successo fu immediato, alla base di ciò c’era l’innovazione.

Mario 64: così sbalorditivo da sembrare fantascienza

La trama di Super Mario 64 è semplice: il malvagio Bowser è riuscito a conquistare il castello della principessa Peach ed ha trasformato i quadri in dei portali per accedere ai vari livelli del gioco, nascondendovi delle stelle che Mario dovrà recuperare prima di affrontarlo.

il castello di peach, scenario principale del gioco

Queste premesse danno il la ad un’esperienza di gioco unica: il castello consiste infatti in un’ampia zona esplorabile ed era a quei tempi una delle espressioni più efficaci dell’open map.

I pregi del titolo non finiscono quì: esso fu infatti il primo vero platform 3D della storia. Prima di allora c’erano stati esperimenti di grafica poligonale in un videogioco a piattaforme, essa era però applicata a titoli dall’impianto più tradizionale con una visuale isometrica.

Jumping Flash, uno dei pochi tentativi precedenti a Mario 64 di realizzare un platform 3D

Nel ’96 non si era ancora mai visto un videogioco simile e le reazioni del pubblico furono variegate: alcuni sopravvalutarono perfino il suo impianto tecnico costruendovi attorno un immaginario praticamente fantascientifico.

Ogni copia di Mario 64 è personalizzata?

L’eccezionalità di Super Mario 64 portò subito alla nascita di strane voci, alcune delle quali al limite del realismo. Fra queste, spicca la teoria secondo cui il gioco contenga un’intelligenza artificiale abbastanza raffinata da poter modificare i livelli dopo aver dedotto le preferenze del giocatore.

Paradossalmente, questa ipotesi si è diffusa maggiormente in tempi recenti; ciò è probabilmente dovuto al fatto che le persone che hanno rigiocato questo capitolo si ricordavano erroneamente alcuni elementi impostati in maniera diversa rispetto a come sono realmente. Convinti dell’esattezza dei loro ricordi, i sostenitori di questa idea ritengono sia più probabile che il gioco stesso sia cambiato.

La presunta AI di Mario 64 spiegherebbe anche un altro misterioso fenomeno: la cosiddetta Stanza di Bowser.

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La Stanza di Bowser, Bowser Room in inglese

La Bowser Room (seconda leggenda metropolitana riguardo al gioco), altro non sarebbe che un ambiguo spazio caratterizzato da texture bianche e da un quadro di Bowser appeso a un muro.

L’origine della camera sarebbe ignota, così come il suo scopo, ma si pensa che nasca da un errore dell’intelligenza artificiale. Ogni stanza di Bowser sarebbe diversa a seconda della cartuccia e, con essa, ne differirebbero anche le modalità d’accesso.

Nonostante non esista alcuna prova in favore di queste due teorie, non sono certo le più improbabili. Ad approfondire la speculazione su Mario 64 non mancano infatti quelle che potrebbero essere vere e proprie creepypasta.

The Wario Apparition

La teoria più surreale ed inquietante riguardo a Mario 64 riguarda l’ipotetica presenza di Wario nel gioco.

Sebbene originariamente fosse un meme, alcuni utenti di 4chan hanno creduto alla leggenda dell’apparizione di Wario, costruendovi attorno arie versioni diverse, alcune delle quali hanno presupposti paranormali.

Wario, uno dei personaggi ricorrenti del brand di Mario

Parrebbe infatti che alcuni giocatori sarebbero incappati in una strana figura: i dettagli del suo aspetto ed il suo comportamento varierebbero da caso a caso ma secondo ogni testimonianza vi era una certa somiglianza con la nemesi in giallo dell’idraulico baffuto.

Secondo parte delle testimonianze, Wario inseguirebbe Mario causando il game over qualora lo raggiungesse, secondo altre invece porterebbe al crash della console; le versioni più fantasiose invece sostengono che Wario possa notare la presenza del giocatore stesso, causandogli allucinazioni, malessere e problemi cardiaci.

Presunta screenshot dell’apparizione di Wario

Il web fornisce ipotesi abbastanza creative da poter tentare di spiegare come Wario possa manifestarsi nel gioco o nel mondo reale: per alcuni è un’allucinazione dovuta al desiderio di vederlo nel gioco, per altri un prodotto della fantomatica AI che personalizza il gioco, qualcuno riesce addirittura a credere che Wario sia effettivamente un’entità sovrannaturale.

L is Real 2401

Alcune delle teorie su Super Mario 64 risultano più credibili di quelle già trattate, fra queste la più popolare è certamente “L is Real 2401“.

La statua da cui nasce la teoria

Questa ipotesi sostiene che il personaggio di Luigi, fratello di Mario, sia presente e in qualche modo sbloccabile nel gioco o che quantomeno fosse inizialmente previsto il suo inserimento da parte degli sviluppatori. Luigi sarebbe poi stato estromesso per motivi non noti.

L’intera leggenda nascerebbe dalla texture sfocata di un cartello fissato su una statua. Il testo, reso volutamente difficile da leggere, reciterebbe “L is real 2401“.

La stessa texture fu poi usata per un segnale nella caverna dei dodonghi di The Legend of Zelda Ocarina of Time, riaccendendo la discussione dopo tre anni. Ulteriore punto a favore di “L is real 2401” è che Luigi (così come Wario) compaiono come personaggi giocabili nel remake per Nintendo DS di Super Mario 64.

Box-art del remake per DS

Non è da escludere che la scelta di inserire Wario e Luigi sia in realtà solo una strizzata d’occhio alle vecchie teorie dei fan, però è importante far notare come la presenza di Luigi nel codice del gioco sia stata recentemente dimostrata.

Il 25 luglio 2020 infatti dei leaks confermano l’esistenza di un modello poligonale incompiuto di Luigi, non è dato sapere però se la statua che ha generato le speculazioni a riguardo fosse una mera coincidenza o un autentico easter egg.

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Stefano Spanò

Nerd incallito e nintendaro fino al midollo, sono niente di più che un tizio capace di mettere in fila due parole. Scrivo per urlare al mondo le mie passioni

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