Ci si fionda anche Google.
Quella delle storie è una forma di comunicazione popolarizzata inizialmente da Snapchat, la prima piattaforma su cui vengono implementate. Allora era un metodo piuttosto peculiare, ed in particolare lo era l’idea di un social network in cui prevale questo formato. Successivamente, l’idea viene “rubata” da Instagram, ed il resto è storia.
Il concetto delle storie è talmente diffuso da suscitare l’ironia degli utenti del web, al punto che anche Twitter le implementa, fin quando nel 2019 Google adocchia l’idea, mettendo le storie a disposizione dei gestori di canali YouTube.
Alcune delle idee popolari per le storie su Instagram, piattaforma che ha sedimentato l’efficacia del mezzo nell’industria.
Si direbbe un esperimento riuscito, visto che negli ultimi giorni Google si muove per espandere il concetto ad un’utenza più larga possibile, rilasciando una beta di Web Stories, un plugin per la piattaforma AMP che permette di pubblicare contenuti utilizzando il celebre formato su milioni di siti che utilizzano WordPress.
Tra le funzioni annunciate di Web Stories, ci sono anche opzioni pubblicitarie e strumenti professionali per la creazione di design mobile-friendly.
Nel 2050, anche i frigoriferi avranno le storie?
Del resto, quella delle storie è una formula che ha resistito alla prova del tempo.
Le applicazioni coprono i campi più disparati sia per gli utenti che per chi lavora con i social: dall’utilizzo da parte di aziende partner per messaggi pubblicitari, agli effetti grafici e al riconoscimento facciale.
In seguito all’introduzione delle storie su Facebook, gli utenti del web hanno cercato di anticipare i big della tecnologia, inserendole ovunque, perfino su Excel.
Sono anche un ottimo strumento che permette agli influencers di essere sempre in contatto con i propri followers con contenuti fatti apposta per i cellulari di nuova generazione, il tutto a portata di pochi click sul proprio smart device.
WordPress e Web Stories
La rapida diffusione di questa nuova forma di comunicazione ha certamente catturato l’attenzione degli utenti del web. In seguito a questa manovra che sembra essere adottata da quasi tutte le piattaforme, non è mancata l’occasione per ironizzare, ipotizzando scherzosamente la possibilità che, un giorno, qualsiasi piattaforma esistente avrà una funzione simile.
E se Web Stories avrà successo e buona parte di Internet ne farà uso, sarà certamente un argomento che tornerà sulla bocca (ndr, e soprattutto sugli schermi) di tutti.