La maggior parte di questi siti sono stati abbandonati, eppure, questi fossili rappresentano le origini del world wide web e la sua diffusione nella cultura di massa.
Seguiteci in questo folle viaggio nei siti duri a morire, nati negli anni ’90 e che per qualche ragione sono tutt’ora online.
Questa pagina web viene considerata da tutti come la prima Web Cam d’internet ancora funzionante. Dal 1994, infatti, ha il compito di trasmettere il giardino dell’Università di San Francisco aggiornandosi ogni venti secondi, anche se originariamente la sua funzione era quella di promuovere il dipartimento di scienze e tecnologia dell‘Università di San Francisco.
Questa Web Cam ha rischiato più volte di essere spenta definitivamente: l’ultima volta nell’agosto del 2019 tramite un annuncio sul profilo twitter ufficiale di Fog Cam da parte degli ex studenti che avevano aperto questa pagina: “Dopo 25 anni, Fogcam sta per essere chiusa per sempre: Webdog e Danno ringraziano i visitatori e anche l’Università di San Francisco che ci hanno supportato in questi anni. Dal 1994 internet è cambiato molto, ma Fogcam avrà sempre un posto speciale nella sua storia“.
Fortunatamente, il tempestivo intervento dello stato San Francisco ha messo le cose apposto, diventando così una pagina web d’interesse tecnologico, tutte questo anche grazie alla campagna social #SaveTheFogCam.
La pagina in questione riguarda le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America del 1996 conclusesi con la vittoria di Bill Clinton. Ciò che resta del candidato repubblicano e suo oppositore Dole / Kemp (ovvero, l’alleanza tra Bob Dole e Jack Kamp) è solo la sua pagina ufficiale.
Il sito è stato anche menzionato dallo stesso Bob Dole alla fine del dibattito televisivo con Bill Clinton nella città di Hartford, pronunciando questa frase:
“Questa elezione è importante. Chiedo il vostro supporto. Chiedo il tuo aiuto se vuoi davvero essere coinvolto, visita la mia homepage: www.dolekemp96.org”
Ciò ha generato un vero e proprio “boom” di visite: infatti, in solo quattro ore, 762,000 americani avevano visto la pagina del candidato repubblicano.
Il designer del sito web del candidato repubblicano si chiama Rob Kubasko, il quale, nel 1996 era uno studente del Arizona State University, selezionato poiché “a quel tempo, non c’erano molti sviluppatori di pagine web, erano i primi anni d’internet“, come ha dichiarato lui stesso.
Racconta Rob durante un’intervista rilasciata sul sito mashable che nel 1996 non era affatto facile creare un sito web e per questo motivo, si era fatto aiutare da un programmatore di nome Vince Salvato:
“A metà degli anni 90 l’hosting di un sito non era diffuso come al giorno d’oggi. Per prima cosa, abbiamo acquistato una workstation (Sun Sparc2) per ospitare il sito, poi abbiamo installato una linea T1 nella camera da letto di Vince a casa dei suoi genitori. A livello tecnico, la linea poteva cadere in qualunque momento e mandare il sito offline”.
Anche gestire i contenuti di un sito nel 1996 era abbastanza complicato:
“Le modifiche che dovevamo fare al sito erano dei fogli disegnati a mano inviate via fax. Ricordo di essere tornato a casa dopo il lavoro presso l’Università dell’Arizona e di aver trovato la mia camera da letto invasa da dozzine di pagine fax.”
Ma il sito Dole Kemp è rimasto online grazie anche al contributo di Mike Dec, autore del sito 4President.org che contiene un’archivio storico di tutte le campagne presidenziali fatte fino ad ora. Nel sito infatti c’è una parte dedicata alle pagine web dei candidati ed è proprio grazie a lui se oggi possiamo visitare il sito web del candidato repubblicano.
Personalmente la sezione più “interessante” di questa pagina web si chiama “Dole Interactive”: da qui è possibile scaricare un wallpaper con la faccia di Bob Dole, creare un poster con il logo della campagna come sfondo e per completare il tutto c’è anche una ricetta per fare un dolce.
Ancora oggi è possibile visitare la pagina del celebre film con il giocatore di basket Michael Jordan e vari personaggi dei Looney Tunes, per i più nostalgici della cultura anni ’90.
Su questo sito si possono fare molte cose: per esempio, se andiamo a cliccare su la sezione “Stellar Souvenirs” possiamo scaricare i wallpaper riguardanti il film, screen saver (compatibili con Windows 95) oppure clip audio di pochi secondi.
L’interesse per questo sito nasce da un post su Reddit da parte dell’utente Jeff Ubelhor nel 2011, che parlando con degli amici del film Space Jam, si è trovato davanti il sito e si è accorto che non è mai stato modificato, come scrive lui stesso in un post sul suo blog personale.
Il post su Reddit ebbe una diffusione a livello globale principalmente su Twitter, grazie anche a Jonah Peretti (fondatore del celebre sito BuzzFeed), ma se ne occuparono anche alcune emittenti televisive come per esempio la canadese CBC TV.
I designer originali del sito attualmente stanno ancora lavorando nel mondo del web: Jen Braun ha un sito che si occupa di fotografia, mentre Andrew Stachler è ora vicepresidente del web marketing della Warner Bros.
Una pagina web creata nel lontano 1997 di un software che realizza grafici chiamato DPGraph, acronimo di Dynamic Photorealistic 3D Graphing Software for Math and Physics Visualization. La sua ultima news risale al 29 settembre del 2019 dove si annuncia il rilascio gratuito del programma, scaricabile (per chi fosse interessato) da qui.
Nel sito esiste una sezione chiamata DPGraph Math Art Gallery, ovvero opere artistiche realizzate tramite questo programma.
E’ il sito internet norvegese della Arngren Electronics, azienda specializzata in elettronica e vendita per corrispondenza, fondata dall’ingegnere Frithjof Arngren nel 1983. Arngren è stato il pioniere in questo campo, ed è noto anche per altri progetti come la Arngren Sky Commuter che progettava auto volanti.
Per quanto riguarda Arngren Electronics, l’azienda fallì per via di una spietata concorrenza, e purtroppo anche l’arrivo d’internet rese la vendita per corrispondenza obsoleta.
Il sito è abbastanza confuso ma la cosa che salta subito all’occhio è la presenza di una sezione dedicata alle macchine volanti prodotte realmente da un’azienda chiamata Moller. Purtroppo, le macchine non hanno mai ottenuto la certificazione per il volo da parte della FAA, la Federal Aviation Administration.
Oltre a questo, il sito vendeva altri “reperti tecnologici” d’inizio millennio, come i palmari di HTC con Windows mobile XP oppure occhiali VR che si potevano collegare con dei lettori DVD portatili.
Plug It, era una società italiana nata nel 1998 per offrire accessi internet, come spiega il sito in questione infatti “nasce per essere una valida alternativa ai tradizionali super-provider di connettività Internet sul territorio nazionale.”
Successivamente l’azienda iniziò a collaborare con centri che erogavano servizi telefonici premium (cioè servizi a pagamento professionali o rivolti al mercato consumer), fatturando ben 6,7 milioni nel 2002. Nel 2004, acquistò EdisonTel S.p.A, fondendosi in un’unica entità societaria, chiamata Eutelia S.p.A che però fallirà successivamente nel 2012.
Plug It offriva vari abbonamenti per potersi collegare a internet come per esempio, il pacchetto “Studente Full Rtc” che comprendeva l’accesso a internet per 24 ore, 5 Mb di spazio ed anche una casella di posta elettronica.
Concludiamo il nostro viaggio nella storia del web col sito promozionale del sequel di Jurassic Park diretto da Steven Spielberg, tutt’ora online. Il sito è una specie di punta e clicca contenente diversi indizi sul film a fini promozionali. Inoltre, c’è anche una sezione riguardante un concorso dove si poteva vincere una copia di Jurassic Park II per Playstation e anche un poster autografato dal cast.
Oltre a questo, si può perfino visitare la versione internet ufficiale dell’azienda immaginaria di bioingegneria InGen fondata da John Hammond. Qui infatti si può consultare il manuale dell’impiegato dove sono presenti le regole da seguire per essere un perfetto lavoratore, proprio come lo è stato Dennis Nedry nel primo film della saga.
Alieno Nerd che ha lavorato dentro un museo di videogiochi sotto copertura. Attualmente si dedica all'esplorazione spaziale alla ricerca della nerdaggine pura. Adora la birra.
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