Ragazze Fanno Porno, ma a quale prezzo?
Pornhub, a pochi giorni dalla notte dei suoi Awards, sembra aver preso una solenne decisione: aver rimosso dal sito il canale noto come Girls Do Porn.
In realtà, si direbbe un’azione a dir poco annunciata visto che il canale era finito in una vera e propria bufera legale fatta di denunce e querele. Pesantissime le accuse al canale, gravi a tal punto da coinvolgere perfino Pornhub nelle indagini.
Ma come si è arrivati a questo punto? Cerchiamo di approfondire la questione.
Il canale Girls Do Porn
I video presenti su Girls Do Porn venivano definiti come materiale “amatoriale” ma, a detta di molte donne coinvolte nei video, non tutte erano a conoscenza del fatto che quel filmato sarebbe stato poi messo online. Ma non solo.
Alcune pare siano state addirittura costrette alle performance sessuali, cosa che ha portato proprio la settimana scorsa una pesante accusa verso i proprietari e i dipendenti di Girls Do Porn per coinvolgimento nella tratta del sesso. Ma è solo una delle accuse rivolte al canale.
Nello specifico, ben 22 donne apparse nei video di Girls Do Porn avevano fatto causa alla società di produzione per: frode, danni da stress emotivo e appropriazione indebita della loro identità. Il processo civile è tutt’ora in corso dalla fine di questo agosto.
(Illustration by EMILY BERNSTEIN)
Ma a settembre, finalmente sono arrivati nuovi sviluppi: un videografo che ha lavorato attivamente per il canale ha confermato in effetti quanto dichiarato dalle querelanti. Theodore “Teddy” Gyi (questo il suo nome) ha infatti testimoniato in tribunale che lui stesso era stato incaricato dalla società a convincere le donne a far sesso in video solo perché aveva promesso loro che i video non sarebbero mai stati ampiamente distribuiti o pubblicati online, ma esclusivamente in un limitato formato DVD. E solo in Australia.
Cosa inverosimile se pensiamo che fino a poco tempo fa quei video erano su Pornhub o peggio ancora su un blog noto come PornWikiLeaks, ora fortunatamente chiuso.
Il danno recato a queste donne è a dir poco immenso: aver le loro identità così facilmente esposte alle loro comunità e ai loro familiari ha portato molte donne protagoniste dei video di Girls Do Porn a sopportare continue molestie, continui stati di depressione e perfino pensieri suicidi.
La saggia (e necessaria) decisione di Pornhub
A seguito dell’indagine iniziata a luglio sul ruolo di Pornhub nella diffusione dei video incriminati, la famosa piattaforma pornografica ha rimosso diversi video nonché tolto Girls Do Porn da dalle pagine promozionali in cui il canale era elencato addirittura come come partner premium e fornitore di contenuti “top shelf”.
(Illustration by The Daily Beast)
Fino a ieri però, Pornhub ha continuato ad ospitare nel sito la pagina ufficiale di Girls Do Porn, oltre a mantenere varie dozzine di video con milioni e milioni di visualizzazioni. Ora, finalmente, la pagina del canale è completamente sparita.
Il lieto fine?
Certo, finalmente quelle donne non sono più presenti su Pornhub, ma ricordiamo che i video sono ancora presenti sul sito ufficiale del canale. Per ottenere giustizia, dovremmo attendere la sentenza pendente contro Girls Do Porn, ma viene da chiedersi se potrà mai bastare.
Questo perché, purtroppo, chiunque potrebbe aver già scaricato illegalmente quei video, mantenendo quindi di fatto inalterata la diffusione. Ci auguriamo vivamente che non sia successo, o quantomeno che quei video vengano rintracciati e rimossi dalle autorità. Insomma, che quelle donne, almeno in parte, riescano a tornare pian piano ad una vita normale.
Non si tratta di pornoattrici consenzienti e (perché no) serene della loro professione: qui parliamo di donne ingannate ed umiliate in nome di soldi e visualizzazioni.