Nel febbraio del 2014 venne compiuta un’impresa senza precedenti, semplicemente perché sulla piattaforma di streaming Twitch un programmatore sadico tentò un esperimento a dir poco inimmaginabile: lasciare il povero “Red”, protagonista di Pokémon Rosso, nelle mani di migliaia di persone diverse.
Riguardo le origini, le uniche informazioni rintracciabili sul creatore del canale riportano che si tratti di un programmatore australiano dall’identità rimasta volutamente anonima. È stato definito “OG streamer” (let. “Original Streamer“) rimanendo attivo nella community e partecipando in alcune interviste fino al 2017, quando cedette il post all’attuale utente soprannominato “M4“, custode della sua eredità assieme allo staff e moderazione tecnica.
Incredibile solo a pensarci per i progressi della tecnologia, ma grazie a questa mente geniale e ai suoi assistenti tantissime menti da tutto il mondo sarebbero state in grado di poter ordinare le azioni più disparate, spesso discordanti, tramite i comandi. L’obiettivo? Riuscire nella stessa impresa di sempre, ovviamente: sconfiggere la Lega Pokémon ma questa volta con più di 100.000 mani.
Precisamente il 12 febbraio del 2014, sul canale “Twitch Plays Pokémon“ (spesso abbreviato in TTP, ndr) partì una versione di Pokémon Rosso collegata alla chat di Twitch grazie alle magie della programmazione.
Sarebbe bastato commentare uno dei pulsanti del Game Boy originale (A, B, start, select, su, giù, destra o sinistra) e il gioco avrebbe risposto agli input concordemente, spostando il personaggio, aprendo i menu o scegliendo le mosse da usare in battaglia.
Tutto molto semplice, in teoria, ma nella pratica Red ricevette centinaia di comandi al minuto, portandolo a muoversi a caso per tutta la mappa, scegliere e gettare oggetti dallo zaino, aprire e chiudere il pokédex, usare i suoi pokémon in modo tutt’altro che competitivo o, più semplicemente, sbattere la testa contro ogni albero della regione di Kanto.
I giocatori, che di giorno in giorno aumentarono sempre di più, iniziarono a collaborare e riuscirono faticosamente ad avanzare nel gioco. Una squadra di Pokémon variegata iniziò a costituirsi:
E moltissimi altri soprannominati un po’ dalla fantasia dei giocatori e un po’ dalla volatilità del cursore sulla tastiera per rinominarli.
Una squadra, insomma, che cambiò identità molto spesso, in quanto tanti dei mostriciattoli tascabili venivano catturati e tanti altri venivano rilasciati, anche quelli a cui molti erano affezionati. Il caos non diede tregua: se i troll si presentavano al momento sbagliato nel posto sbagliato (come nel box dei PC dove è possibile rilasciare i Pokémon, ndr), la squadra di Red era condannata alla decimazione.
Nonostante questo, i veri nemici di Red non furono i troll, bensì – chi l’avrebbe mai detto – il Team Rocket, o meglio ancora il loro rifugio di Azzurropoli.
Il rifugio del Team Rocket ad Azzuropoli è stato uno dei luoghi più frustranti per tutta la comunità di Twitch Plays Pokémon. Per chi non se lo ricordasse, il rifugio è costellato di piattaforme o trappole che spostano il giocatore in ogni direzione, di conseguenza disorientandolo.
E a ciò si aggiunse un dettaglio fondamentale: uno dei beniamini di Red, un Raticate soprannominato “Digrat” (ovvero un “Ratto scavatore“, ndr), conosceva la mossa “Fossa” la quale permette di fuggire da una caverna o da un edificio sotterraneo, ritornando all’esterno. Più volte, quindi, Red si ritrovò costretto a fare avanti e indietro da quel rifugio.
Superare questa fase del gioco richiese strategicamente un giorno intero, al termine del quale lo stesso creatore dell’esperimento decise di implementare un nuovo sistema: i giocatori, oltre a decidere i comandi, poterono anche scegliere tra “Anarchia” e “Democrazia“.
In Anarchia si giocava come prima, ovvero che gli input venivano recepiti in maniera istantanea, mentre in Democrazia la scelta avveniva attraverso una “votazione” in cui il comando più commentato durante un certo intervallo di tempo veniva poi usato nel gioco: una modalità meno caotica ma molto più fruttuosa.
E mentre il gioco iniziava ad essere citato anche su 4chan, Reddit e tanti altri siti nel settore videoludico, la comunità di Twitch Plays Pokémon cresceva a dismisura. La casualità delle dinamiche, il gioco di squadra, la tensione nel vedere i progressi di un gameplay gestito simultaneamente da decine di migliaia di persone continuava ad attirarle quasi morbosamente.
Tutto questo portò all’esplosione del fenomeno: TTP raggiunse oltre centomila spettatori nelle giornate di maggior traffico come quella finale della prima volta, ovvero il 1° Marzo 2014, dopo sedici giorni di travaglio, in cui Red riuscì a sconfiggere Blu ed entrare nella Hall of Fame, tra le lacrime di gioia dei suoi spettatori.
Attorno all’intero evento di streaming, situazioni casuali ed connessioni senza senso sono diventate oggetto di interpretazione dai fan in modo molto fantasioso. Ogni piccolo dettaglio ha condotto alla lenta e graduale costruzione di una storia attorno sia ai personaggi che agli stessi Pokémon ovviamente.
La squadra che ha sconfitto la Lega Pokémon è composta da creature ben caratterizzate da una forte personalità:
In particolare tra loro, il primo ha dato vita ad un fenomeno interessante. Partendo dall’Helixfossile, strumento base privo di funzionalità, venne trovato al Monte Luna durante il normale gameplay e poi assegnato al pulsante SELECT. Da qui l’apparizione spesso casuale del messaggio “This isn’t the time to use that!” (let. “Questo non è il momento giusto per usarlo!“) ogni qualvolta lo si selezionava divenne la manifestazione delle cosiddette “Voci“, associate agli Unown, all’interno della testa di Red.
I giocatori, definiti “Hivemind” (let.”Mente alveare”), governati e dominati dal caos spirituale dell’Helixfossil, ne furono talmente influenzati da fondare l‘Helixismo, ovvero una religione creata dal culto di ripetute interazioni definite “Praise the Helix!” (let. “Loda l’Helix!“) nella chat di Twitch, stando a significare che l’Helix “indicasse la via” del percorso come un moderno oracolo.
L’Helixfossile è il simbolo più importante nel rappresentare lo spirito di questo fenomeno: elementi casuali e privi di significato, plasmati e modellati dalla vivida creatività degli utenti, costruendo un mondo complesso, ricco di trame, dettagli e un intero folclore.
Sono state migliaia le persone ispirate da questo spettacolo: artisti e content creator che si sono sbizzarriti nel omaggiare personaggi ed eventi, fino ai programmatori che hanno voluto creare piccoli gioielli come l’oracolo del Dio Helix, pronto ad indicarti la retta via nei momenti più difficili.
Il successo del fenomeno TPP ha ovviamente riscontrato un forte impatto nella community ma soprattutto nel mondo dello streaming, avvicinando molti utenti alle varie piattaforme se non addirittura ai giochi stessi, sconvolgendo alcuni canoni legati ai contenuti da godersi su di esse in connessione live e infine per la nascita di una nuova categoria: il “Crowd Gaming” (let. “Gioco in Massa“).
Quest’ultima in particolare è diventata una realtà a tal punto che altri canali ne ereditato la vena creativa o in parte lo stile di gioco libero e simultaneo da utenti casuali.
Inoltre, ancora oggi non risulta che Twitch Plays Pokémon sia stato riconosciuto ufficialmente da Nintendo, Game Freak o tanto meno The Pokémon Company, tuttavia quest’ultima sembra aver seminato diversi segnali lungo il passare degli anni da far intendere che le “coincidenze” non fossero così casuali.
A parte la menzione esplicita del nome ai Campionati Mondiali di Pokémon nel 2014, sono state individuate altri tre possibili riferimenti: due all’interno dei remake di terza generazione Rubino Alfa e Zaffiro Omega, nello specifico uno per l’Helixfossile ed uno per Pidgeotto in presenza di Omanyte.
Il terzo, invece, con un post su Facebook dalla pagina ufficiale di Gamefreak tramite un’immagine sempre di Omanyte all’annuncio di Pokémon Rosso e Verde in arrivo sulla vecchia Virtual Console (2016).
Tra i vari premi e riconoscimenti ufficiali ottenuti dal canale possiamo indubbiamente menzionare: il Guinness World record per il maggior numero di partecipanti ad un gioco single-player (ben 1’165’140 persone in appena 16 giorni) il premio per “Migliore Creazione dei Fan” ai The Game Awards del 2014 e infine l’anno successivo il “Premio per l’Innovazione” al TwitchCon 2015.
Ad oggi, una domanda rimane legittima da chiedersi: ma la sconfitta di Blu rappresentò la fine di un’epopea? Non proprio, anzi, tutt’altro: l’inizio della storia di una comunità che nel corso degli anni e ancora adesso continua a battere i giochi Pokémon di tutte le generazioni.
Nonostante l’evidente calo di partecipazione dal periodo iniziale, il canale di TPP è rimasto comunque attivo per quella schiera di irriducibili appassionati, raggiungendo la bellezza di 9 stagioni (sono state classificate così e quella di Rosso rappresenterebbe la prima, ndr) tra titoli ufficiali, non ufficiali (quali hack rom o titoli fanmade, ndr) e addirittura spin-off.
In particolare quest’ultima categoria ha ottenuto un grande successo con il titolo “Pokémon Battle Revolution” (2007), gioco di stampo 3D dai combattimenti maggiormente interattivi sulla scia creativa dei predecessori, quali i due “Stadium” e “Colosseum“.
Per quanto riguarda i luoghi di ritrovo della community sono rimasti il forum di discussione Reddit a tema ormai assimilato in quanto “ufficiale“, una wiki piuttosto monitorata e in pari con gli aggiornamenti recenti, ovvero Helixpedia, e ovviamente gli artisti più dediti su deviantART.
Sulle note finali, rimane indiscutibile l’affermata longevità di questo evento epocale, che difficilmente terminerà almeno fino a quando anche i fedelissimi non si stancheranno… A tal proposito, i nuovi titoli “Pokémon Spada” e “Pokémon Scudo” in arrivo verso Novembre di certo non mancheranno all’appello.
< Articolo riscritto, ma originariamente pubblicato da Gianni Piccioni >
Collezionista, appassionato di videogiochi, internet, meme, tecnologia e molto altro. Non lascio da parte l'attività fisica e mi tengo in forma. Ancora studente ma a quanto pare adesso anche Capo-redattore. Io non l'avrei mai immaginato... e tu?
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