Fino a qualche mese fa sembrava impossibile riuscire a caricare le auto elettriche in soli 6 minuti
Sicuramente tutti noi ci saremo imbattuti nelle stazioni di ricarica per auto elettriche: perché sì, le auto perfettamente efficienti senza combustibile sono finalmente una realtà.
Eppure, uno dei problemi del loro utilizzo sta nel tempo di ricarica completa: partiamo dalle 5/6 ore a una potenza di caricabatteria pari a 3,7 kW fino a 2/3 ore a 7,4 kW. Per questo, gli utilizzatori di queste auto sono soliti caricarle la notte, oppure effettuare dei rabbocchi alle stazioni, meglio noti come “biberonaggi”.
Basterebbe pensare di aumentare il voltaggio per ridurre i tempi di ricarica, ma non è così semplice purtroppo. Le batterie al litio utilizzate nelle auto elettriche infatti, se caricate con eccessiva elettricità, rischiano l’esplosione. Sembrerebbe quindi impossibile ovviare il problema.
La Echion Technologies ha ufficialmente annunciato di aver trovato il modo di ricaricare le batterie al litio istantaneamente.
Partiamo dall’inizio: la Echion Tecnologies è una startup specializzata in batterie e fondata da ricercatori dell’università di Cambridge. Si tratta solo un progetto senza alcuna certezza? Non proprio, perché, come dichiarato dal team di ricerca: “Abbiamo un prototipo che funziona già, e puntiamo alla commercializzazione entro il 2020 quando saranno conclusi i test necessari da parte di enti terzi”.
Ma non solo auto elettriche, poiché la rivoluzione energetica investirà anche i nostri comuni smartphone: Echion promette infatti ricariche istantanee per cellulari e solo 6 minuti per il “pieno” delle auto elettriche.
La mente dietro questa innovazione sarebbe il dottor Jean De La Verpilliere e il suo team: la polvere di grafite è stata infatti sostituita da un rivoluzionario nuovo composto, capace di sopportare ondate di elettricità senza causarne l’esplosione.
La “ricetta” di questa batteria next gen resta tutt’ora segretata.
Ad ogni modo, la Echion (grazie anche e soprattutto ai finanziamenti da parte dell’Università di Cambridge) riesce già oggi a produrre ben 1 kg di composto segreto al giorno, quantità però utilizzabile “solo” per la creazione di una singola batteria per auto e di circa un migliaio di batterie per cellulari.
Obiettivo della startup è riuscire ad ottenere oltre 1000 tonnellate giornaliere di prodotto. Ma per questo, avrà bisogno di numerosi altri finanziatori, oltre ad altre royalties (di cui già in parte dispone) con le fabbriche di batterie internazionali.
Insomma, chi avesse pensato di acquistare un auto elettrica può tranquillamente attendere l’uscita sul mercato di questa nuovissima invenzione, tutt’altro che fallimentare.