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Superliminal, recensione: la percezione è realtà

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La percezione è realtà.

Superliminal è un rompicapo in prima persona, in cui il team americano Pillow Castle si diletta a giocare con la mente e le aspettative del giocatore con una serie di ambienti e situazioni surreali, accompagnate da una colonna sonora di tutto rispetto ed una storia piuttosto coinvolgente.

L’utilizzo della prospettiva come meccanica di punta del gioco vi porterà a vedere i puzzle sotto una nuova luce, e funziona sorprendentemente bene.

Superliminal

  • Sviluppatore: Pillow Castle
  • Piattaforme: Steam, Epic Games Store, PS4, Xbox One, Switch
  • Versione recensita: Steam
  • Prezzo (Steam): €16.79

Momenti di ordinaria confusione

La premessa su cui si basa il gioco è che tutto avviene all’interno di un sogno controllato esternamente, per cui nulla è reale, e per la maggior parte del tempo, Superliminal sottopone il giocatore a rompicapi in un’ambientazione all’apparenza familiare, ma in cui presto sovviene la sensazione che non tutto è come dovrebbe essere, o come noi pensiamo che debba essere normalmente. Già sotto questo aspetto, la natura della mente viene sapientemente sfruttata nel level design.

Uffici, sale da ricevimento ed altri luoghi di vita comune in cui non tutto sembra essere a posto. A volte è qualcosa di cui non ci rendiamo immediatamente conto o di puramente scenico, come un auditorium con un solo posto a sedere, dedicato interamente al protagonista, mentre altre volte è parte integrante del gameplay e dei puzzle che dovremo risolvere, come nel caso di spazi arredati in maniera familiare, ma normalmente inaccessibili per via di barriere architettoniche.

Una scena che, fuori dal suo contesto, lascia perplessi. Come mai le piattaforme di legno sono accatastate fino al soffitto, per di più dietro le tubature? E quel cartello con un cubo di Rubik?

La natura di questi livelli è proprio nascosta nel nome del gioco ed è parte integrante della tematica che tratta. Essi corrispondono infatti alla definizione di spazi liminali (ndr, termine italianizzato, tratto dal subreddit apposito), degli spazi la cui natura è a prima vista incerta, sulla soglia tra la familiarità e l’inquietudine, e in cui il conosciuto e lo sconosciuto si incontrano dando luogo ad una sensazione di disorientamento o sconforto.

Sensazioni che, tra l’altro, le voci narranti del gioco comunicano al paziente di ignorare, e che con il progredire della storia si faranno sempre più intense, arrivando eventualmente al puro surrealismo.

Piegare la realtà in Superliminal

Durante il corso di questa avventura onirica, Superliminal divide i propri livelli in sezioni, ciascuna con un tema che si riflette sul gameplay e sull’umore della storia e dei personaggi. Una volta introdotto il giocatore alla meccanica di punta che si basa sul ridimensionare gli oggetti usando la prospettiva, il gioco comincia a sovvertire le aspettative del giocatore sia con colpi di scena e illusioni ottiche che cambiando improvvisamente le meccaniche di gioco.

Un esempio degno di nota è una sezione in cui la tematica è la clonazione degli oggetti, che apre una serie di nuove possibilità.

Un livello tratto dalla sezione del gioco dedicata al cubismo, il cui scopo è stravolgere a livello concettuale il cubo, uno dei primi oggetti che il gioco ci farà manipolare.

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Tuttavia, che sia dovuto alla natura della storia o meno, si potrebbe dire che il gioco introduca nuove meccaniche anche troppo velocemente. Iniziare una nuova sezione è sempre una boccata d’aria fresca per via delle novità introdotte, ma ciò accorcia significativamente la durata del gioco a due o tre ore, senza lasciare più di qualche occasione, all’interno della storia, ad esempio, di sperimentare proprio combinando le meccaniche proposte nel corso del gioco.

Inoltre, una volta presa la mano con le meccaniche e la filosofia dietro ogni tematica esplorata, i puzzle cominciano a diventare più veloci da risolvere, ma esplorare le stanze nei minimi dettagli può rivelare un certo numero di easter egg piuttosto graditi.

Superliminal sopperisce a questa mancanza con una modalità sfida più complicata, in cui dovrete completare i livelli saltando ed afferrando oggetti un numero limitato di volte, ed un supporto al momento in fase di sviluppo per lo Steam Workshop, grazie a cui sarà eventualmente possibile creare e condividere livelli con altri giocatori.

Un viaggio all’interno della mente

Il giocatore si ritrova su un letto di una clinica del sonno, davanti ad un televisore in cui viene mostrato uno spot in stile anni ’80 che lo introduce a Somnasculpt, una tecnologia dalle rivoluzionarie capacità terapeutiche, che permette a chiunque di sognare lucidamente, cioè essendo cosciente di star sognando e mantenendo il controllo del sogno.

Subito dopo la fine dello spot, siamo catapultati nel mondo assurdo di Superliminal, in cui saremo accolti da I-LIDS, una voce robotica parte del programma di orientamento, e più tardi dal dottor Glenn Pierce (ndr, a cui piace veramente tanto presentarsi), a capo della ricerca per Somnasculpt. Presto ci accorgeremo che non tutto va come previsto, e saremo intrappolati nel sonno.

Alcuni degli oggetti che, in Superliminal, diventeranno ben presto familiari.

Certo, anche con la premessa di un gameplay unico, questo particolare tipo di storia con una fredda intelligenza artificiale di cui impareremo a non fidarci non è una novità (ndr, specialmente dopo il successo esplosivo della serie di Portal), ma riesce comunque a mantenere l’interesse per la durata del gioco. Per la maggior parte del gioco è presente un crescendo di intensità, accentuato sia dagli scambi tra il dottor Pierce e I-LIDS che dalla colonna sonora, le cui tonalità jazz si sposano perfettamente con l’estetica degli ambienti in cui ci troveremo.

Non mancano momenti di azione in cui il level design, la musica, e talvolta la sua assenza, tengono il giocatore sulle spine. Infatti Superliminal alterna e pone in contrapposizione gli ambienti progettati appositamente per la terapia e i posti in cui il paziente non dovrebbe trovarsi, sostituendo l’accogliente musica musica di sottofondo con del freddo rumore ambientale, per poi tornare al jingle degli ascensori che troveremo alla fine di ogni sogno.

Uno dei primi puzzle, che introduce il giocatore alla meccanica di punta di Superliminal.

In conclusione, Superliminal è un signor puzzle game in prima persona caratterizzato da una grande creatività e ingegno, con un occhio per l’arte e delle meccaniche che stupiranno ed appassioneranno chiunque ami i puzzle game, il cui potenziale, tuttavia, non sembra essere stato sfruttato a pieno per via della durata ridotta del gioco.

In ogni caso, il design dei puzzle è un’ispirazione per gli amanti del genere ed dà una lezione ad altri simili concorrenti, nel frattempo siamo fiduciosi per gli aggiornamenti allo Steam Workshop e raccomandiamo Superliminal per le sue meccaniche piene di inventiva.

Superliminal

€16.79
8.3

Gameplay

8.6/10

Grafica

8.5/10

Audio

8.7/10

Comandi

8.0/10

Storia

7.5/10

Pro

  • Meccaniche attraenti
  • Level design stupendo
  • Ottima colonna sonora

Contro

  • Di breve durata
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Giuseppe La Malfa

Videogiocatore seriale ed aspirante game maker. Tra i suoi generi preferiti: picchiaduro e giochi di ruolo

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