Sabaku no Maiku: Content Creator, non Youtuber

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Ritratto di una delle personalità più valide della scena Youtube e Twitch Italia.

Gli ultimi 10 anni di internet ci hanno regalato molti individui con delle capacità creative ed artistiche che avrebbero avuto decisamente più difficoltà ad emergere senza le valide piattaforme di Youtube e Twitch.

Individui di ogni tipo hanno iniziato a creare contenuti totalmente eterogenei: c’è chi vuole far divertire, chi vuole insegnare, chi semplicemente vuole mostrare le proprie abilità.

Nella scena italiana, ce n’è uno che spicca per quanto riguarda i contenuti e il lavoro dietro i suoi video: si chiama Michele Poggi in arte Sabaku no Maiku.

“Ed anche in questa serie, devo cominciare con delle scuse.”

Se conoscete il personaggio, queste parole le avrete già sentite. Sono dette da una persona che non si fa mai bastare il lavoro che produce, da una persona che vorrebbe dare ai suoi fan più contenuti di qualità il possibile e che, molte volte, ce la fa.

Parole che introducono quasi ogni suo progetto, incluso l’appena iniziato -e molto atteso- Anima Oscura III. Parole ripetute così tante volte da essere diventate un vero e proprio meme per i suoi fan.

Se non conoscete il personaggio, non chiamatelo mai Youtuber (ndr, perchè se no poi si arrabbia), perché sarebbe alquanto limitativo. Ma facciamo un passo indietro per introdurre per bene il nostro protagonista.

Le origini

Michele Poggi, nato nel 1988, è un Content Creator italiano in attività da circa 10 anni.

Proviene da un piccolo paese nel Lazio, così piccolo da non avere neanche connessioni internet stabili, né fibra né ADSL.

Conosciuto sul web come Mike of the desert e, successivamente, anche con il nome d’arte Sabaku no Maiku (nient’altro che la traduzione di Michele -tradotto foneticamente in Maiku- del deserto -Sabaku no-) займ 1000 на карту, fin da piccolo è sempre stato interessato al mondo dei computer e dei videogiochi; crescendo e andando avanti con le generazione videoludiche si è poi reso conto dei contenuti artistici che molti titoli possedevano.

Sicuramente l’impossibilità di giocare online ha influito sulle scelte: la maggior parte dei giochi analizzati da Sabaku sono giochi principalmente single player, con una storia o un background narrati in maniera sublime, quei giochi che noi oseremo chiamare “opere d’arte”.

Crescendo si è specializzato in post-produzione, inizia a lavorare come freelancer nel mondo del VFX design e del montaggio video, producendo contenuti sia per la televisione, che per il cinema.

Nel 2014, Michele inizia uno stage presso la sede di Roma del colosso Technicolor, giusto in tempo per assistere alla chiusura dello stabilimento. Fu allora che decise di aprire il suo primo canale.

Youtube e il primo progetto

Ed è qui che comincia la nostra avventura, con la fondazione del suo -primo- canale Youtube, chiamato per l’appunto Sabaku no Maiku.

Michele sapeva benissimo cosa voleva. Conosceva un gioco adatto allo scopo, un gioco che – come il suo predecessore- non aveva ricevuto abbastanza visibilità nell’ambiente digitale italiano: Dark Souls, prodotto dalla From Software, veniva definito come action RPG, ma in brevissimo tempo cominciò a definire il genere dei soulslike.

Inizia quindi il suo primissimo progetto chiamato Anima Oscura.

Arthorias il Camminatore degli Abissi – credit: HQ Kamissar

L’Anima Oscura, per essere la sua “prima volta”, è una scommessa che il tempo ormai ha dichiarato vinta. Si tratta di una serie di 39 episodi in cui Sabaku ci mostra un intero playthrough di Dark Souls facendoci immergere nella realtà roleplay del suo personaggio Phalanx e, soprattutto, spiegandoci nei minimi dettagli tutta quella che è la lore (su questo termine mi soffermerò di nuovo a breve) nascosta di questo titolo.

Questa serie non è solo un playthrough quindi, ma come Michele stesso ci scrive nella descrizione di Anima Oscura ep.1:

“Un po’ playthrough, un po’ Let’s Play, un po’ guida, un po’ semplice spasso esplorando Dark Souls e la sua celata storia e segreti. ;]”

Fin dai primi episodi è possibile cogliere le qualità di questo Content Creator.

Innanzitutto, il suo linguaggio è più ricercato e il suo discorso è molto più prolisso dello standard: Michele non si limita a dire quello che ci vuole dire, ma ha la necessità di raccontarcelo come se stessimo leggendo un libro, riempiendo il concetto di descrizioni poetiche e narrandolo con un tono rilassato.

I livelli di analisi sono viscerali e la dedizione è altissima. Non ci si limita a cercare informazioni su internet. La maggior parte delle informazioni riguardanti la storia di Dark Souls sono molto, ma molto, nascoste o addirittura assenti dal gioco: fino all’uscita del terzo capitolo, e anche dopo, i giocatori potevano solo limitarsi a fare delle congetture riguardo l’intreccio narrativo.

Sabaku non era da meno, ma non poteva limitarsi a delle semplici congetture. Per essere più preciso possibile inizia a lavorare per più di 10 ore al giorno, ad analizzare sempre di più l’interno del gioco, anche con strumenti esterni (tipo la camera libera che ti permette di vedere l’ambiente circostante, senza lock sul personaggio del giocatore) e datamining.

Dark Souls ha conquistato un pezzo del cuore di Sabaku -e di molti altri videogiocatori- proprio perché, in fin dei conti, è un’opera d’arte nascosta all’interno di quello che si può già chiamare di per sé opera d’arte. Il fatto che tutto sia nascosto e da scoprire è un richiamo al gaming “antico”, pre-online.

Lo stesso Sabaku sottolinea che:

“Dark Souls ha colmato un vuoto, un vuoto che la morte dei vecchi arcade e dei giochi di ruolo aveva lasciato [….] Ricordatevi sempre di osservare, di vivere un’opera: vi trovate in un mondo interattivo.” (Anima Oscura I – Ultimo Episodio)

Inoltre, è molto importante il concetto di lore, perché caratterizzerà tutti i titoli successivi che Michele giocherà. La lore sono tutte quelle informazioni – che ingenuamente possiamo definire superflue – volte ad approfondire aspetti caratterizzanti del mondo di gioco: personaggi, antefatti precedenti alla trama, sottostorie, ambientazione, etc.

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Insomma, stiamo parlando di tutti i vari libri/codici/bigliettini che troviamo nei giochi, delle statue e delle varie scritte sui muri, praticamente di ogni dettaglio. Nel caso di Dark Souls, per Mike è doppiamente importante perché il gioco, come già detto, ci istruisce veramente poco riguardo al contesto narrativo.

L’Anima Oscura è stato un viaggio a Lordran durato più di un anno e che ha aperto innumerevoli porte al nostro Sabaku.

La crescita dopo Dark Souls

Il canale si è sviluppato abbastanza lentamente, non ha avuto una crescita rapidissima, ma una volta conclusa la sua prima serie i numeri iniziarono a crescere.

Si è dedicato dapprima ad una blind run su Darl Souls 2 intitolata l’Anima della Scoperta 0 (a cui seguiranno oltre 50 episodi) e successivamente, decise di fare una serie let’s play del medesimo titolo, l’Anima Oscura II: inizialmente non ebbe lo stesso successo della precedente, ma poi venne apprezzata tantissimo.

credit: Walter Baiamonte (Soul Piede)

I numeri continuavano a salire e i progetti a moltiplicarsi. Michele inizia a fare diverse serie let’s play e fonda un canale secondario chiamato Sabaku no Pureeyaa (fonetica nipponica di “player”).

Ogni serie acquisisce un nome in base al tipo di approccio affrontato:

  • Le “Anime” sono le serie volte a sviscerare la trama e a scoprire ogni minimo dettaglio dell’intreccio;
  • Le “Spirito” sono quelle più dedicate alle peculiarità del giocatore (Sabaku) in relazione al gioco giocato;
  • Le “Effigi” invece sono quelle con un aspetto più critico;
  • Infine, le tre categorie appena citate possono essere ampliate con: “della Scoperta” (per indicare che si tratta di blind run),  “dell’Esperto” (ovvero, un gioco già giocato) e “della Sfida” (in cui si impone delle sfide da rispettare per tutta la run -per esempio la no-prosthetic di Sekiro-).

Grazie al trasferimento in un’altra casa e quindi all’upgrade della sua linea internet, ha aperto anche un canale Twitch, Sabaku no Sutoriimaa (fonetica di “streamer”), e il corrispettivo canale “Cantina” su Youtube,  in cui ha spostato molti progetti e live.

Nonostante i numerosi contenuti, Sabaku ha sempre cercato di mantenere un certo standard qualitativo, mostrando le qualità dei videogiochi che la “massa” – per ora – non riesce a percepire. Come sottolinea in un’intervista per La Stampa:

“Il videogioco ha ancora qualche difficoltà. Ma è paradossale, visti i numeri che raccoglie, i budget che usa e i risultati che ottiene. Alcuni videogiochi hanno letteralmente annichilito il cinema per quello che sono riusciti a fare”.

Ovviamente nemmeno Sabaku lavora da solo, bensì si avvale di vari collaboratori. Tra di loro è obbligatorio citare il co-writer Mirko la Marca, il disegnatore Walter Baiamonte (soul-piede) e i compositori Camilla D’Onofrio e Stefano Beltramo. 

Sabaku oggi

Il canale Youtube in primis è cresciuto moltissimo dalle origini ad oggi (ormai siamo quasi ai 250mila iscritti, mentre su Twitch intorno ai 100mila).

In 6 anni, Sabaku è riuscito a mantenere il suo standard qualitativo di sempre e creare una fanbase molto affezionata ad ogni suo progetto.

In uno dei suoi video nel 2015 ci dice ciò che è una delle sue caratteristiche fondamentali, una di quelle che, tra l’altro, lo distaccano in tutto e per tutto dal lavoro di Youtuber:

“Io voglio mostravi come sono io e non un’immagine di me stesso” (SnM, Lo Spirito del Vlog EXTRA – “Youtube come Lavoro in Italia”)

Ebbene, siamo nel 2020 e non si è ancora contraddetto.

Ultimamente Sabaku ha appena concluso su Twitch un’analisi di The Last of Us 2 e una blind-run di Final Fantasy 7: Crisis Core,mentre sono in corso le run di Kingdom Hearts: Birth by Sleep e di Resident Evill: Gaiden.

Ogni tanto, quando vengono attivati eventi nuovi, mostra anche Monster Hunter World. Tutto questo caratterizzato da un “completismo estremo”, cercando sempre di raggiungere il 100% in ogni titolo.

 

Inoltre il 5 giugno ha pubblicato l’attesissimo primo episodio dell’Anima Oscura III. Questo episodio si apre con le solite scuse riguardo alla difficoltà dell’analisi del gioco, agli errori di localizzazione che hanno portato a congetture errate e alla qualità che avrebbe voluto mantenere.

“Per gli appassionati, per chi conosce la lore, per chi la sta scoprendo, per chi la scoprirà…” (Anima della Scoperta III ep. 34)

Il secondo episodio è invece ufficialmente online su Youtube dal 10 settembre.

 

Insomma, Sabaku no Maiku è diventato nel corso degli anni uno dei più importanti componenti della scena italiana. Crescendo come autore ovviamente è stato contattato da diverse software houses per sponsorizzare i giochi in uscita e viene invitato a moltissimi eventi in ambito videoludico.

D’altronde, quando qualcuno riceve un press kit limitatissimo (1 su 35 in tutto il mondo) della versione per PC di Death Stranding (addirittura assieme ad una copia fisica del gioco) vuol dire che non è uno qualsiasi, bensì una persona che il suo lavoro lo sa fare, e molto bene.

 

 

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